Beppe Grillo, i giornalisti e l’onorevole Trombetta
Beppe Grillo, leader dei 5 Stelle, ha dichiarato, rivolto ai giornalisti: “Avete una struttura di linguaggio che non capisce il Movimento. Quando comincerete a cambiarla cominceremo a parlare”. Potrebbe essere al contrario. Non sono gli altri a non capire è lui che si spiega male.
Il leader del Movimento 5 Stelle, appena uscito dall’incontro in Campidoglio, sembrava Lionel Messi, il calciatore argentino, con un solo e geniale dribbling si è liberato di tutti i giornalisti, che lo marcavano “a uomo”.
Il colpo da fuoriclasse è tutto in queste parole: “Avete una struttura di linguaggio che non capisce il Movimento. Quando comincerete a cambiarla cominceremo a parlare”. Potrebbe essere al contrario. Non sono gli altri a non capire è lui che si spiega male.
Ecco, c’è un film di Totò, quello con l’onorevole Trombetta, in cui il principe alla richiesta del biglietto, da parte del controllore, non essendone in possesso, imbastisce l’ennesima, interminabile e sconclusionata discussione delle sue, una specie di “dribbling alla Grillo”
Non si capivano.
Come noi. Ma il nostro sketch non è per ridere, anche se, uno degli interpreti è un comico.
Quello che proprio non si capisce è questa procedura comportamentale, non solo di Beppe Grillo, ma di tutti i piccoli e grandi “grillini”, ovunque sparsi nella penisola.
Una sorta di necessità esistenziale, quella di innalzare uno steccato invalicabile, ed impostare da un lato il popolo eletto a Cinque Stelle e dall’altro tutto il resto del mondo, incapace di comprendere e quindi “discriminato”.