venerdì 15 luglio 2016 - Paolo Giardina

Beppe Grillo, i giornalisti e l’onorevole Trombetta

Beppe Grillo, leader dei 5 Stelle, ha dichiarato, rivolto ai giornalisti: “Avete una struttura di linguaggio che non capisce il Movimento. Quando comincerete a cambiarla cominceremo a parlare”. Potrebbe essere al contrario. Non sono gli altri a non capire è lui che si spiega male.

Il leader del Movimento 5 Stelle, appena uscito dall’incontro in Campidoglio, sembrava Lionel Messi, il calciatore argentino, con un solo e geniale dribbling si è liberato di tutti i giornalisti, che lo marcavano “a uomo”.

Il colpo da fuoriclasse è tutto in queste parole: “Avete una struttura di linguaggio che non capisce il Movimento. Quando comincerete a cambiarla cominceremo a parlare”. Potrebbe essere al contrario. Non sono gli altri a non capire è lui che si spiega male.

Ecco, c’è un film di Totò, quello con l’onorevole Trombetta, in cui il principe alla richiesta del biglietto, da parte del controllore, non essendone in possesso, imbastisce l’ennesima, interminabile e sconclusionata discussione delle sue, una specie di “dribbling alla Grillo

Non si capivano.

Come noi. Ma il nostro sketch non è per ridere, anche se, uno degli interpreti è un comico.

Quello che proprio non si capisce è questa procedura comportamentale, non solo di Beppe Grillo, ma di tutti i piccoli e grandi “grillini”, ovunque sparsi nella penisola.

Una sorta di necessità esistenziale, quella di innalzare uno steccato invalicabile, ed impostare da un lato il popolo eletto a Cinque Stelle e dall’altro tutto il resto del mondo, incapace di comprendere e quindi “discriminato”.



1 réactions


  • linuxfan (---.---.---.149) 15 luglio 2016 12:43

    Sì, può essere vero che Grillo si spiega male.

    Ma non è vero che tutti i grillini, "piccoli e grandi sparsi per la penisola", alzino muri invalicabili. Anzi, direi che a parte Grillo gli altri esponenti si fanno capire benissimo.
    Mentre è vero che il linguaggio giornalistico italiano non è dei migliori, anche se incomincio a intravvedere qualche miglioramento. D’altra parte non si può pretendere molto, vista la nostra posizione in classifica riguardo alla libertà di stampa, e pensando che molte testate giornalistiche chiuderebbero se non ci fossero i sussidi governativi (governativi, "non" statali). Il tempo è il grande guaritore, vedremo che succederà.

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