Gentili signori,
mi sembra che si continui ad andare fuori tema. Se i meridionali davano fastidio perchè avevano usanze friggitorie non contemplate dai milanesi, è o non è un problema di cultura? Signora Claudia vuole dirmi che, siccome i meridionali davano fastidio, occorreva accettare quei fastidi e accettare ora quelli musulmani? A me non interessa se a darmi fastidio è un arabo o un calabrese, se mi da’ fastidio reagisco: soprattutto se il fastidio è causato da comportamenti SANZIONATI dalla legge italiana, come andare in giro col viso coperto, cacciare di casa i minorenni, ubriacarsi perchè incapaci di gestire l’alcool, fare chiasso di notte, tagliarmi le gomme dell’auto (non ho accolto la vicina, mi sono appena permesso di proporlo per non chiamare i carabinieri). E’ una questione di rispetto degli altri, una cosa che si impara per cultura. E comunque aggiungo: io non credo che tutti i musulmani siano incivili, anzi lo so per certo. Ma statisticamente i problemi ci sono davvero, è evidente, e lo so anche perchè faccio lunghi e civilissimi discorsi con un amico, guarda caso libanese e musulmano. Questo amico è una persona civile, ma le nostre idee sono profondamente diverse; e dire che è una persona informatissima, modernissima, intelligentissima, ma... irrimediabilmente diversa da me, dagli italiani.
E comunque, gli studenti che fanno chiasso la sera mi sono capitati una volta. Sono uscito sul balcone, gli ho chiesto di smettere, hanno smesso e il giorno dopo amici come prima. I musulmani il ramadan lo fanno una volta l’anno, ma la differenza con gli studenti è che i musulmani sono convinti di essere nel giusto (che cosa c’è sopra l’Islam? Nulla: anche la società deve sottostare alla legge suprema e io, in qualità d’infedele, sono un essere inferiore).
E badi, signora Claudia, che per la mia esperienza non ho nulla da eccepire sui cinesi, per esempio. Sono puliti, silenziosi e rispettosi e molti di loro sono anche simpatici (problemi economici a parte, non so se l’accenno basta a farle capire a che cosa mi riferisco - forse no).
Per concludere il fuori tema: educazione, arroganza, rispetto hanno moltissimo a che fare con la cultura, mi dispiace per lei. Anche le politiche sociali hanno a che fare con la cultura (pensi alle differenze fra Europa, USA e Australia, e noti che la gran Bretagna ha una cultura anglosassone in comune con USA e Australia, ma è molto diversa - sarà perchè è anche europea?).
Stiamo andando fuori tema perchè il mio primo post riguardava soltanto le risorse necessarie per l’accoglimento, un problema prettamente politico/gestionale, ma poi qualche furbone ha deviato il discorso sulla xenofobia, sul giallo-verde, tacitamente pure sul fascismo. Come se dire che a tutto c’è un limite implicasse l’essere razzisti, grillini o leghisti o fascisti.
Signor Salvà: come si permette di decidere, lei, quali sono i miei paesi amici o i miei partiti esteri preferiti? La correggo: non sono lepenista, non ho nulla da spartire con AfD, sono molto critico su molti aspetti di Farage. Non è lei che sta andando fuori tema? E riguardo al secondo comandamento si faccia una domanda: è meglio per l’umanità seguire un percorso di crescita, magari sanzionando chi si comporta male, oppure accettare supinamente le imposizioni di una cultura buonista ma poco lungimirante? Mi fermo qui.