lunedì 10 novembre 2008 - Federico Pignalberi

Appello Dell’Utri

Storie di potere, cavalli e Cavaliere

Inizia il processo d’Appello. Ricostruiamo la storia a puntate: da questa settimana ogni martedì su AgoraVox Italia.

Tutto ebbe inizio 15 anni fa, nel luglio del 1995, quando, in seguito alle dichiarazioni rese sul Cavaliere dai pentiti Cancemi, Mutolo, Di Carlo, Ganci, Anzelmo, ma soprattutto dopo le dichiarazioni del mafioso, nonché esponente Dc, Gioacchino Pennino, la DDA della Procura di Palermo, allora guidata da Giancarlo Caselli, iscrisse nel registro degli indagati, al fascicolo 6031/94, Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri. Non li chiamò per nome, ma in sigla. Così Berlusconi divenne XXXXX, mentre il suo fedele Marcello diventò YYYYY. Nomi in codice, X ed Y, che sarebbero serviti ad evitare fughe di notizie, che poi, però, ad un anno di distanza, arrivarono lo stesso dall’interno della Procura. Così poi le indagini a carico di Berlusconi, che nel tempo si moltiplicarono (cinque, sempre all’interno dello stesso fascicolo), vennero tutte archiviate per scadenza dei termini d’indagine. A Dell’Utri non toccò la stessa sorte. Fu più sfortunato, perché quelle carte, in cui poi confluiranno moltissimi atti processuali, fino a formare un dossier di centinaia di migliaia di pagine, sono diventate le accuse che hanno portato, nel 2004, alla sua condanna a 9 anni per concorso esterno in associazione mafiosa.

Così, dopo la sentenza di primo grado, avevano presentato ricorso in Appello sia la procura, che chiede <<pena equa ed adeguata>>, cioè 11 anni, sia i difensori del senatore forzista, che vogliono l’assoluzione totale nel merito. Fin qui, tutto come previsto. Il colpo di scena è arrivato quando la Procura di Palermo, sostenuta dal pg Antonio Gatto, ha portato all’attenzione della corte nuovi elementi d’accusa. Intercettazioni telefoniche e ambientali, tabulati, carte da altre inchieste, nuovi confronti con le agende delle testimonianze di nuovi pentiti. Secondo l’accusa tutto lascia supporre, sembra, contatti con Cosa Nostra del senatore Dell’Utri fino al 2003.

Per questo è nata l’esigenza di questa rubrica. Per raccontare i nuovi fatti e i nuovi documenti emersi dalle nuove indagini (e magari per dare una rispolverata anche a quelli vecchi). Per raccontare il più importante processo eccellente dei nostri giorni, che è anche quello più ignorato. Per tessere insieme, filo per filo, un documento dopo l’altro, la trama della storia occulta del potere degli ultimi quindici anni, le alleanze fra mafia e politica.

A presto con la prima puntata.



3 réactions


  • Myskin (---.---.---.70) 10 novembre 2008 22:01

    Ottima idea a puntate!!!!


  • Maugusteo Maugusteo (---.---.---.165) 10 novembre 2008 23:12

    Mi auguro che la giustizia sappia farsi valere come tale!
    Che ’la legge è uguale per tutti’ non rimanga scritta solamente sulla parete delle aule di giustizia.
    I potentati che sostengono XXXXX e YYYYY possano una volta tanto essere rovesciati in nome della rinascita di questo paese, dove troppe volte ha pagato il debole ed il potente di turno troppo spesso l’ha fatta franca.
    Justitia semper.


  • Rocco Di Rella (---.---.---.190) 14 novembre 2008 22:05

    E’ un’ottima idea. Si tratta di un processo molto importante e molto ignorato. E’ più importante del processo al noto corruttore di giudici Cesare Previti.
    Seguirò con interesse ed attenzione i vostri aggiornamenti sulla vicenda.
    Cordiali saluti
    Rocco Di Rella


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