venerdì 19 settembre 2014 - Osvaldo Duilio Rossi

Andamento della Mediazione Civile in Italia

I dati statistici sulla mediazione stragiudiziale civile e commerciale relativi al primo trimestre dell’anno 2014 chiariscono quanto l’ADR possa contribuire al benessere della collettività italiana, abbattendo l’inflazione del contenzioso nei tribunali (per migliorare così le prestazioni della giustizia) e armonizzando i rapporti sociali tra cittadini e imprese. I dati al 31.03.2014. 

Notiamo innanzitutto che la condizione di procedibilità dell’azione giudiziaria (D.Lgs. 28/2010, art. 5) trova giustificazione nella crescita delle istanze di mediazione, passate da 41.604 (gennaio-dicembre 2013) a 58.389 (gennaio-marzo 2014): il primo trimestre del 2014 (con la “mediazione obbligatoria”) ha prodotto più istanze dell’intero anno 2013 (senza “mediazione obbligatoria” per tre trimestri). Le parti invitate a negoziare un accordo hanno partecipato nel 40% dei casi: dato cresciuto rispetto sia al 32,4% dell’anno scorso, sia al 27% dell’anno 2012. Ciò significa che la popolazione conosce sempre più la mediazione civile e che si diffonde, quindi, la cultura negoziale.

Le parti, quando si incontrano, conciliano nel 28,2% dei casi, impegnando mediamente 62 giorni di calendario (rispetto ai 1.132 giorni in tribunale). Ciò significa che la mediazione conduce a un accordo nell’11,28% dei casi (il 28,2% del 40%). Prestazione peggiorata rispetto al 13,73% dell’anno scorso. Ciò conferma che la condizione di procedibilità serve a diffondere la conoscenza dello strumento, ma ne limita i risultati perché la mediazione funziona molto bene quando le parti scelgono liberamente di ricorrervi. Il Ministero della Giustizia rileva infatti che la mediazione volontaria concilia il 62,18% delle liti! Cittadini e imprese possono scegliere però di usare la mediazione solo se ne conoscono l’esistenza e i vantaggi..

Rileviamo, in seconda battuta, che le mediazioni disposte dai giudici rappresentano il 2,3% del carico complessivo. Valore cresciuto rispetto all’1,9% dell’anno scorso, ma comunque ancora troppo basso. Ciò solleva un paio di interrogativi paradossali: come mai i giudici sfruttano così poco la mediazione, quando potrebbero (e dovrebbero, secondo gli obiettivi del legislatore) trarne il vantaggio di abbattere il carico delle liti pendenti nei loro uffici? E come mai i giudici non incentivano la collettività a usare uno strumento che funziona? Li invitiamo a pronunciarsi in merito.

Il Ministero della Giustizia ci informa poi sulla qualità delle prestazioni degli organismi di mediazione. Quelli costituiti da ordini forensi aiutano le parti a conciliare nel 20,9% dei casi: il risultato più scarso della lista. Gli organismi costituiti da altri ordini professionali, agli antipodi, ci riescono invece nel 51,8% dei casi: difficile stabilire però quali professionisti abbiano maggiori capacità negoziali poiché il dato aggrega le tipologie più disparate di soggetti.

Materie

Pendenti

Iscritti

Carico

Definiti

Efficacia

Condominio

1.266

3.592

4.858

3.252

0,67

Diritti reali

4.500

5.029

9.529

4.483

0,47

Divisione

1.679

1.975

3.654

1.610

0,44

Successione

1.196

1.558

2.754

1.384

0,50

Patti di famiglia

57

18

75

25

0,33

Locazione

2.722

3.843

6.565

3.408

0,52

Comodato

371

503

874

459

0,53

Affitto di aziende

290

292

582

258

0,44

Circolazione

1.842

122

1.964

138

0,07

Sanitaria

1.537

2.603

4.140

2.332

0,56

Diffamazione

262

267

529

260

0,49

Assicurazioni

22.404

22.951

45.355

2.545

0,06

Banche

4.399

9.313

13.712

7.388

0,54

Finanza

905

1.072

1.977

840

0,42

Altra natura

5.910

5.254

11.164

4.967

0,44

Totale

49.340

58.392

107.732

33.349

0,31

I patti di famiglia continuano a detenere il primato di materia meno discussa in mediazione, probabilmente perché rappresentano un argomento poco diffuso anche nei tribunali o perché l’invischiamento affettivo ed emotivo disincentiva le parti dall’affrontare i problemi con un terzo, secondo il vecchio adagio per cui «i panni sporchi si lavano in famiglia».

Cresce invece (con valori impressionanti) il ricorso alla mediazione in campo assicurativo, che dimostra anche una lentezza di trattazione massima, simile a quella delle liti per la circolazione di veicoli e natanti. Il comportamento delle compagnie assicuratrici contribuisce evidentemente ad abbattere le prestazioni generali della mediazione.

Foto: Quint Glenn, Flickr



1 réactions


  • (---.---.---.50) 25 settembre 2014 14:45

    In periodo di #bendgate Apple potremmo dire che la mediazione serve a spiegarsi, anziché a piegarsi. Flessibilità al cambiamento, anziché rigidità che spezza...
    O no?


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