sabato 31 maggio 2014 - Aldo Giannuli

Amici del M5s: abbassiamo tutti quanti i toni

Cari amici del M5s,

a leggere i giornali di oggi si riceve l’impressione che la discussione non stia partendo sul piede giusto. Come sapete io non aderisco al Movimento, di cui però mi considero un compagno di strada e, se qualcuno potrebbe giustamente obiettarmi che, essendo un esterno, non devo interferire nella discussione, però questa mia posizione mi dà, forse, il vantaggio di vedere le cose con più distacco e dare un contributo, spero, utile. Ed, allora, prima di tutto, penso si possa essere d’accordo su una cosa: al M5s non servono processi ed imputati da portare alla fucilazione, ma una discussione politica pacata, seria, profonda, alla ricerca degli errori che possono aver prodotto questo cattivo risultato. E non serve cercare giustificazioni, anche perché, se ci sono errori soggettivi si può sempre cercare di correggerli, se invece non ci sono errori ed è tutto il frutto delle avverse circostanze, c’è solo da prendere atto che la battaglia è impari e occorre arrendersi. Ma, se si vuol continuare a combattere, è necessario capire cosa non ha funzionato e cosa va corretto.

Anche se poi nella vicenda hanno pesato altri elementi come l’assenza di Casaleggio che è stato fuori combattimento sino alla vigilia del comizio romano, il che ha avuto un suo peso e come!

Più che erranti, vanno cercati gli errori. E partiamo da una cosa molto facile: qui bestialità sono state fatte da tutti in questo anno. Anche da Grillo e Casaleggio (quando si perde, lo Stato Maggiore è sempre il primo a doverne rispondere), ma anche dai gruppi parlamentari, dagli addetti alla comunicazione ed anche dai militanti che sono stati troppo subalterni e non hanno alzato sempre la voce quando avrebbero dovuto. ecce cc. Ma la cosa è anche normale: in politica come nella vita si fanno un sacco di sciocchezze, è inevitabile, l’importante è riconoscerle in tempo e correggerle. Anche perché qui non siamo alla disfatta di Watterloo e neppure a Caporetto, siamo ad una sconfitta consistente, ma onorevolissima e suscettibile di ripresa. Per cui non facciamo psicodrammi.

Capisco che a un movimento politico giovane e fatto da giovani ed inesperti, la prima sconfitta sembri un fatto terribile e irreparabile, ma cari amici, imparerete che in politica si prendono un sacco di cazzotti in faccia, l’importante è non andare al tappeto e contrattaccare. Se mi consentite, da vecchio sessantottino, ho una certa pratica in materia di sconfitte e so dirvi che ci si può rialzare.

Allora, se lo spirito è questo, il metodo più corretto è quello per cui ciascuno parta dall’analisi dei propri errori, prima di parlare di quelli degli altri. Questo vale per tutti: dai parlamentari ai singoli militanti e per Beppe e Gianroberto che, troppe volte, si sono comportanti un po’ da primedonne insofferenti alle critiche. E, invece, un leader politico che sa accogliere le critiche ed ammettere i suoi errori non perde di autorevolezza, ne acquista.

E per essere coerente con quello che ho appena detto, non mi chiamo fuori ed inizierò dall’ammissione delle mie responsabilità: anche se in diverse occasioni ho criticato Grillo dalle pagine di questo blog, non l’ho fatto abbastanza e sono stato un po’ troppo indulgente. Ed anche io, pur non essendo fra i più scatenati, ho creduto in una facile vittoria, ero convinto di un risultato intorno al 27% e, soprattutto, non ho valutato adeguatamente le potenzialità di espansione del Pd che davo al 31-33%. Di conseguenza, anche io ho assecondato aspettative eccessive che oggi hanno un pesante effetto boomerang.

Gad Lerner mi ha gratificato di un post in cui mi definisce “demenziale azzeccagarbugli” con uno stile offensivo che non gli conoscevo e mi ha stupito; poco male: non sono permaloso e non me la prendo. Di tutte le cose che dice, su una ha ragione: quando mi rimprovera di non aver fatto subito presente, già in campagna elettorale, che la minaccia di Grillo, di farsi da parte se non avesse vinto, era una inutile sbruffonata perché si sarebbe trovato nella impossibilità di dar corso a quell’impegno. Giusto: non ho dato alla cosa il peso che avrebbe dovuto avere e non l’ho segnalata, sbagliano. Magari oggi sarebbe carino che Grillo ammettesse di essersi sbagliato, spiegando perché resta. Sono contrario alle sue “dimissioni”, ma, insomma, non è che si possa far finta di niente e continuare senza un briciolo di giustificazione.

Come vedete, anche da collaterale ho le mie responsabilità, che ammetto. Ora vediamo se questo lo fa anche chi non è collaterale ma è dentro. Ognuno si assuma la sua quota di responsabilità senza giocare al rinfaccio di colpe vere o presunte.

Soprattutto, per cortesia, abbassate i toni e siate tutti realisti: il M5s oggi non è in grado di sopravvivere senza Grillo (per lo meno non ancora), ma è anche vero che se Beppe non si fa un po’ di lato, lasciando spazio agli altri, il M5s non crescerà mai. Cattivi allievi quelli che non cercano di superare il maestro, ma pessimo maestro quello che non lavora per il suo superamento.

Peraltro, che tutti evitino di portare il dibattito al limite della rottura: è autolesionistico chiedere a Grillo di farsi da parte, ma basta anche con le espulsioni alla prima parola storta contro il “Capo”. Si discuta laicamente di tutto senza isterismi. Andare in Tv? Parliamone. Cambiare i toni della comunicazione? Si può ma che nuovi registri adottare? Criticare Grillo o Casaleggio? Si ma senza astio da una parte e risentimenti dall’altra. Si può parlare di tutto. Soprattutto se non si urla.

Credo anche che sarebbe bene discutere della forma organizzativa che, così com’è, non convince per niente. La soluzione del simbolo e sigla proprietà di una società di poche persone non è una novità: più o meno la stessa cosa avevano fatto molto prima Berlusconi e Di Pietro, che, però, non mi sembrano esempi da imitare.

Lo so che Grillo non usa questo suo potere, ad esempio, per fare le liste, ma questo del partito “personale” diventa un argomento degli avversari che si può togliere dalle loro mani. Dunque, sarebbe il caso di formalizzare l’esistenza del movimento, magari di dotarlo di organi dirigenti, i più snelli del mondo, sia chiaro, ma comunque certificati da atti formali.

Dopo di che, oltre che cercare errori, è il caso di individuare obiettivi e target: a chi vuole rivolgersi il M5s? In che aree sociali di elettorato vuol fare breccia? Che proposte offre e che battaglie intende fare in loro favore? Fra un anno ci saranno le amministrative, che sono un test sempre sfavorevole al M5s che prende regolarmente una metà o un terzo del suo elettorato delle politiche. Attenzione perché questo sarà servito come la prova del declino inarrestabile del movimento e, dunque, occorre uno sforzo straordinario per reggere l’impatto.

E voglio farla io una proposta: il M5s esca dal chiuso del blog, delle stanze di Montecitorio, di Palazzo Madama o di via Morone, vada in piazza, promuova assemblee popolari, mandi i suoi parlamentari nei posti di lavoro, nelle facoltà, nei circoli di quartiere, nel caso anche nei bar dello sport, per chiedere alla gente, faccia a faccia, “Cosa ti aspetti dal M5s? Cosa vorresti che facesse? Cosa non ti convince nel M5s? Come vorresti che parlasse?” E cominci di lì la consultazione per la ripresa. Un confronto forse più faticoso, ma certamente meno velenoso e più produttivo delle faide interne.

Dopo di che si riprenda il confronto interno senza arrocchi settari ma anche senza autolesionismi. Ultimissima cosa e perdonatemi la lunghezza: l’Ukip di Farange non è un gruppo fascista, come Alba dorata, siamo d’accordo, ma è un gruppo ultranazionalista, xenofobo, nuclearista e reazionario. Cosa ha a che fare il M5s con un gruppo così? Temo che fare gruppo insieme a Strasburgo costerebbe una paccata di voti al M5s. Pensateci bene.

Mi rendo conto che ci sono pochi giorni e che se si finisce nel gruppo misto, per il demenziale regolamento del Parlamento europeo, non si ha neppure diritto di parola e di proposta, ma solo di voto, per cui occorre fare gruppo con qualcuno. Ma non sarebbe meglio cercare verso i Verdi o la lista Tsipras? Magari escogitando qualche formula tecnica particolare (avrei delle idee in proposito). Capisco che neanche Verdi e Tsipras siano la stessa cosa del M5s, ma, insomma, mi pare siano complessivamente ben più simili di Farange.

Scusate la lunghezza, ma vi assicuro che da amico non vi tacerò mai nessuna critica, anche aspra, quando lo meriterete. Quelli che dicono sempre di sì non sono gli amici veri, sono i lacchè ed i carrieristi.
Cordialmente vostro. 



16 réactions


  • (---.---.---.30) 31 maggio 2014 15:28
    Caro Giannuli, 
    Tutto giusto, tutto ragionevole, ma ......
    Ma (e non credo di essere il solo), ci siamo risvegliati da questa scoppola tutti, e sottolineo tutti, più disperati e depressi che mai.
    Ed i più disperati non siamo noi dei M5S ma, per quanto possa sembrare incredibile, i più disillusi e spaventati sono proprio molti di quelli che hanno contribuito a quel 41% preso da Renzi, votanti e astenuti compresi.
    Prima delle elezioni avevamo tutti una speranza, anche quelli che non erano d’accordo con il Movimento: quella che fosse davvero possibile un’inversione di rotta vera, un cambiamento vero.
    Oggi, abbiamo tutti preso atto che il nostro popolo non vuole cambiamenti, è convinto di poter galleggiare indefinitamente nell’attesa della Provvidenza e del Salvatore della Patria , cosa che Grillo, per il solo fatto di aver sempre dichiarato che non si sentiva all’altezza di prendere in mano il governo del Paese, non si è mai sognato di essere.
    Stante la situazione, concretamente, non politicamente, cosa possiamo aspettarci nel prossimo futuro per il nostro Paese e per i nostri figli?
    Forse, piuttosto che cercare di spiegare quello che è successo, perchè è successo, dove hanno sbagliato Tizio e Caio, e suggerire improbabili formule per attrarre qualche decimale in più di voti alle prossime elezioni, cambiando questo, emendando quell’altro, eccetera, mi piacerebbe leggere un suo articolo in cui provi a rispondere a questa domanda.
    Con immutata stima.
    Ble

  • (---.---.---.70) 31 maggio 2014 17:31

    Ohibò, Giannuli si accorge ora che in Europa la regola è minimo 25 di 7 paesi diversi; vero che a voi 5S l’Europa non è mai interessata ma insomma un minimo di info prima di candidarsi "alla vittoria" finale sarebbe stato il minimo sindacale. 

    Ora sarà l’ottimo UKIP il vostro primo alleato: come dire che alle prossime elezioni politiche vi alleerete con "FARE PER FERMARE IL DECLINO DI GIANNINO" e "FRATELLI D’ITALIA",con qualche spruzzatina di fuoriusciti "LEGHISTI" (anche Monti non lo vedrei male). 
    Non è tutto: quali saranno gli altri 5 partiti con voi???
    Cercare i Verdi o Tsipras: ma sta scherzando?? crede che la passata storia ecologista dei 5S sia ancora attuale ed i Verdi lo accetterebbero? (veramente l’hanno già escluso), 
    Davvero crede che Grillo andrebbe cappello in mano a chiedere ospitalità ai quei feroci rossi con la peste? (e comunque non ce lo vorrei io che Tsipras l’ho votato, turandomi il naso sulle miserie italiane ma guardando al gruppo europeo, se mi capitasse anche 5S mi darei del masochista).
    5S ha giocato su Casta e Legalità, carisma di Grillo: con il marcio che vediamo, quello che solamente percepiamo e la crisi di denaro, c’è abbastanza per buoni risultati, ma non basta, c’è da riempire il bicchiere di vera politica come GESTIONE: la proposta è stata insufficiente.
    Ora, grazie alle Europee, andate a posizionarvi, per forza: il vostro panico dopo una sconfitta con quasi 6 milioni di voti, io lo leggo come la vostra netta percezione di essere stati giudicati nel complesso. Ora andrete a destra come tutti i qualunquisti padronali.
    Un Saluto
    Enzo



  • (---.---.---.137) 31 maggio 2014 20:18

    gentile amico,
    non scopro affatto ora la regola dei 25 deputati di 7 diversi paesi, lo sapevo e l’avevo segnalato per tempo agli amici del m5s, Per il resto posso solo confermare di essere del tutto sfavorevole a questo gruppo comune con l’Ukip come già dico nell’articolo. Peraltro non aderendo al M5s non posso fare altro che esprimermi a titolo individuale, dato che sono solo un cane sciolto


    • (---.---.---.70) 31 maggio 2014 20:37

      Non mi aspettavo una risposta ma visto che c’è, da Lei mi sarei aspettato una risposta più "ficcante", anche a favore dei 5S. Se smettono di essere degli impiegati, se riescono ad impedire una "normalizzazione/inclusione", hanno prospettive .

      Un Saluto
      Enzo

  • (---.---.---.199) 1 giugno 2014 11:35

    Nel M5S c’è da lavorare un po’: la doccia fredda dovrebbe servire a non partire per la tangente come è successo prima delle elezioni. E dovrebbe fare il suo lavoro fino in fondo: i panni sporchi si lavano in famiglia, come fanno tutti. Fare tutto alla luce del sole è bello quando le cose vanno bene, ma in questo caso si da’ spazio agli appigli gratuiti dei detrattori che bene conosciamo.

    Io credo che Farage non sia il diavolo come viene descritto da molti (nel suo partito ci sono anche omosessuali, tanto per dire, e Borghezio è stato espulso proprio dal quel gruppo). E, a parte questo, non si tratta di un’alleanza: si tratta di entrare in un gruppo parlamentare il cui statuto lascia libertà di scelta su ogni singolo tema - esattamente quello che ha sempre chiesto il M5S. Il M5S rispetta le idee di Farage senza condividerle, e viceversa. Ci sono anche punti in comune, ma non è quello il motivo dell’ingresso nel gruppo. Inoltre, Farage dimostra quel rispetto e quel senso pratico che altri, per esempio i Verdi, non hanno.

    Io credo che il M5S debba andare per la sua strada, senza stare ad ascoltare detrattori infarciti di falsità e cattivi propositi, che criticano sempre qualsiasi cosa i grillini facciano. Non sono capaci di fare altro; i grillini invece sì.

    Alleanze no, cooperazioni si. Con rispetto reciproco. Alla faccia dei benpensanti farisei.

    Saluti,

    Gottardo


  • paolo (---.---.---.20) 1 giugno 2014 11:52

    Caro amico Ble , benissimo l’elaborazione del dolore per la sconfitta e i suggerimenti di Aldo , ma trovo stucchevole e anche un po’ infantile , e mi scuso per la licenza che mi prendo ma non trovo parole più adatte , continuare con la storiella del popolo italiano immaturo e conservatore che rifiuta il cambiamento . Che tradotto in grillesco significa : "non ci meritano " .

    Scendete dal piedistallo e fate opera di concretezza e di umiltà .
    Se continuate con domande del tipo (Ble) : "Stante la situazione, concretamente, non politicamente, cosa possiamo aspettarci nel prossimo futuro per il nostro Paese e per i nostri figli? " , significa che non avete ancora metabolizzato le ragioni della sconfitta . 

    L’errore che state facendo , a parte la strategia suicida , è un errore di fondo ,ovvero quello di aver pensato che il cambiamento fosse l’equivalente di un reset della società . Gli italiani non sono i cluster di un hard disk  da formattare , sono uomini e donne con una storia personale, con aspirazioni ,goie e dolori e speranze . Voi dovevate essere la speranza di contributo al cambiamento e invece state fallendo , in una sorta di edonismo che identifica il bene sociale con la vostra autoreferenzialità . Spendetevi !!!
    ciao


    • (---.---.---.6) 8 giugno 2014 09:33

      Dev’essere molto frustrante per te aver individuato la linea giusta (?) per cambiare l’Italia e gridarla continuamente ai grillini senza essere ascoltato da questi.

      Come Giannuli fattene una ragione pure tu, ti trovi di fronte a una formazione politica di destra portatrice di una ideologia assolutista che definire allucinante è poco.

      La triade (padre, figlio e megafono) ha in mente un progetto molto diverso dal tuo e insieme ai loro robottini in parlamento e negli enti territoriali mirano a un progetto di ritorno al passato paragonabile - oggi - solo a quello dei talebani.


    • (---.---.---.137) 8 giugno 2014 15:35

      a proposito della definizione del M5s come moìvimento di destra, leggi la risposta che ho dato sotto

      Aldo Giannuli


  • (---.---.---.95) 3 giugno 2014 12:35

    DIVULGO ciò che penso nella speranza che persone colte possano estrapolare il meglio da i miei commenti e completarli con parole più consone. La STAGIONE dei sogni Passa in fretta come là Gioventù I problemi della vita quotidiana (rispetto a chi ci GOVERNA) prendono il sopravvento Quando diventi Uomo Accantoni i sogni dando priorità alle responsabilità della vita quotidiana. E I sogni (d’Infanzia) vengono riposti nello scrigno dei ricordi il tempo passa veloce Ti ritrovi vecchio con i tuoi ricordi apri lo scrigno e ti accorgi che è vuoto. Come le foglie d’autunno il vento li ha portati con se I SOGNI Sono Echi del passato che Tornano sotto forma di Immagini riflesse in Frammenti di specchio Riuniti dalla clessidra del tempo Fantasie di gioventù che la realtà della vita a ucciso I Sogni ? Sono solo Pulviscolo che la tempesta della vita sparpaglia nel cielo Lasciandoli al giudizio de L’Anima Vittorio’ f


  • (---.---.---.6) 8 giugno 2014 09:14

    Caro Giannuli sei nato nel 1952, nel ’68 avevi 16 anni, di già eri all’università? Forse sarebbe più esatto che tu dicessi "da ex gruppettaro"... essendo approdato all’università qualche anno più tardi del ’68 e avendovi trovato un insieme di gruppetti politici (dai marxisti - leninisti linea rossa e linea nera a potere operaio e lotta continua).

    Per quanto riguarda il posizionamento internazionale di M5s al fianco dell’Ukip, fattene una ragione, ti sei messo a civettare con una formazione politica di destra. Tutti i partiti (e non solo in Italia) che si definiscono né di destra, né di sinistra sai bene che in realtà sono dei partiti di destra. Quindi che vuoi?!!?


    • (---.---.---.137) 8 giugno 2014 15:33

      Chiedo scusa ma quando mai ho detto che nel 1968 ero iscritto all’università? Doive lo hai letto?
      Quanto poi al fatto che ritieni di destra il M5s ti faccio poresente che la maggior parte della sua base elettorale proviene da Rifondazione, Pdci, Verdi, poi c’è la zolla degli ex Idv (a loro volta spesso tranbsitati da rifondazione) e quella del POd: se il M5s è di destra vuol dire che i massinmi responsabili sono i dirigenti Rifondazione, Pdci ecc. che hanno allevato nelle loro fila un movimento di destra. Complimenti!


    • (---.---.---.48) 8 giugno 2014 17:33

      Sei molto bravo a giocare con le parole, un vero politico!!

      Nell’articolo hai affermato di essere un ex sessantottino, ne discende che - essendo quello un movimento nato nelle università e li esauritosi dopo poco - nel ’68 o al massimo nel ’69 eri in una qualche università italiana. A meno ché non vuoi sostenere che già al terzo anno di scuola superiore partecipavi alle assemblee e manifestazioni universitarie.

      La tua età mi dice che al massimo sei arrivato all’università nel ’70 quando al posto del movimento studentesco - ormai dissolto - hai trovato magari i marxisti-leninisti di "servire il popolo" o giù di lì. Quindi non ti definire ex sessantottino ma ex gruppettaro.


    • (---.---.---.137) 8 giugno 2014 18:59

      non sono io abile a scrivere coin le parole, ma sei tu ad essere ignoirante. In primo luogo perchè il movimento del 68 non fu solo universitario ed il mio liceo fu occupato nel marzo e nel novembre 1968. In secondo luogo perchè per "sessantottino" non si intende chi abbia partecipato al movimento solo in quell’anno: può essere riferito al "bioennio rosso" 1969-69 o anche in senso più lato al quinduennio sino al 1973 e d’altra parte una separazione netta fra movimento del sessantotto e gruppi dell’estrema sinistra è impossibile perchè molti già c’erano da prima di quell’anno.
      Prima di scrivere studia qualcosa


  • (---.---.---.48) 8 giugno 2014 17:34

    xxxxxxxxxxxxxxx


  • (---.---.---.153) 8 giugno 2014 18:40

    Sono molto infastidito da certi commenti e ragionamenti che si vedono in giro.

    Si può essere sessantottini nell’anima, si può essere gandhiani anche se Gandhi è morto... che ragionamenti mi tocca leggere.

    Come quello per cui il M5S sarebbe di destra. Chi scrive queste cose è fuori di testa, ecco tutto. Non meriterebbe la pena di rispondere, se non fosse che almeno una risposta va data perché qualcuno potrebbe pensare che chi tace acconsente.

    Gottardo


    • (---.---.---.73) 8 giugno 2014 22:57

      Peccato che tu puoi tacere o parlare quanto vuoi, ma non conti niente.


      E’ Grillo che decide con chi allearsi. E si sta alleando con uno di destra, dato di fatto.

      Hai presente il piano di realtà? E’ quella roba che serve a distinguere tra azioni e intenti. Gli intenti sono parole, le azioni fatti concreti.

      Poi vabbè, volendo l’ukip è un partito di figli dei fiori, basta ripeterlo all’infinito, alla fine qualcuno pure ci crede.

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