martedì 26 maggio 2015 - marina bontempelli

Alla Fenice una Norma “nera” tra lance e zagaglie

In collaborazione con la Biennale un nuovo allestimento del capolavoro belliniano, considerato il culmine della sua produzione.

Mancava dal 1993 la “Norma” di Vincenzo Bellini nel teatro lagunare e torna in questo nuovo, originale allestimento in concomitanza con l’elezione all’unanimità di Cristiano Chiarot, sovrintendente del Teatro La Fenice, a presidente dell’Anfols, l’associazione che raccoglie le Fondazioni lirico-sinfoniche italiane.

Galli e romani, africani e colonialisti europei: un parallelo per denunciare i soprusi che ancora oggi avvelenano e ammorbano il mondo nella regia firmata da Kara Walker, artista afroamericana al suo debutto nell’allestimento di un’opera della quale avoca a sé anche scene e costumi. A ispirarle Norma, racconta Walker, è stata una donna congolese, dal semplice ed elegante contegno.

L’idea tuttavia, a nostro avviso, non decolla veramente mai a causa di una regia che appare appena abbozzata e a costumi che, nel caso di quelli rossi, tribali, risultano poco credibili pur in una bella scena costituita da una gigantesca maschera adagiata sul palcoscenico a disegnare uno skyline della savana e alle videoproiezioni curate dallo Studio GR di Venezia: ma il tutto suscita scarso battito cardiaco.

Sul podio Gaetano D’Espinosa, che stacca tempi vivaci e che sa concedersi anche abbandoni lirici, a dirigere un’orchestra inappuntabile. Carmela Remigio è Norma (in alternanza con Maria Billeri), ed è fin troppo facile dire che non è il ruolo più adatto a lei, ma è precisa, e lo risolve in maniera sensibile. Accanto a lei giganteggia per voce e scavo del personaggio Gregory Kunde che esprime energia appassionata e verità d’accento. Dalla vocalità convincente il mezzosoprano Veronica Simeoni nel ruolo di Adalgisa, in alternanza con Roxana Constantinescu. Il basso Dmitri Beloselskiy interpreta con linea di canto sicura e voce di qualità Oroveso, capo dei druidi e padre di Norma.

A completare il cast più che autorevolmente Anna Bordignon, Clotilde, confidente di Norma, e il tenore Emanuele Giannino, Flavio. Il coro, preparato dal maestro Claudio Marino Moretti, offre una prova generosa. L’opera sarà trasmessa il 4 giugno da Rai5.




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