mercoledì 3 febbraio 2010 - Doriana Goracci

Aida Habachi il suo bimbo e la solitudine a Osimo

Aida Habachi il suo bimbo e la solitudine a Osimo

Depressa, depressione…questa sembra la motivazione certa che ha spinto Aida Habachi, tunisina, separata dal marito italiano, a togliersi la vita e a toglierla al suo bambino di quattro anni, cospargendo entrambi con benzina, in una stanza chiusa: porte e finestre sigillate. Si parla di un matrimonio fallito, di solitudine, di sentirsi straniata e straniera. Ha telefonato ad un conoscente intorno alle 18, dalla sua casa a San Sabino di Osimo in provincia di Ancona, per dire cha la stava facendo finita, non ce la faceva più. Inutili le corse di polizia, carabinieri, vigili del fuoco e ambulanza. La stanza era scoppiata, un incendio, in fumo la sua vita e quella del figlio. La casa, una villetta a schiera, era in campagna, la stessa abitata fino a due anni prima con il marito, titolare di un’impresa di elettronica insieme al padre, trasferitosi a Castelfidardo, in un centro vicino. Sembra che sia stata come quasi sempre, una separazione turbolenta, segnata anche da una serie di querele e controquerele per ingiurie…sembra che fosse anche senza lavoro, senza amicizie o rapporti familiari che non fossero legati all’ex marito. Sembra che fosse sprofondata nella depressione.

Alla voce depressione si legge:La depressione non è un semplice abbassamento dell’umore, ma un insieme di sintomi più o meno complessi che alterano anche in maniera consistente il modo in cui una persona ragiona, pensa e raffigura se stessa, gli altri e il mondo esterno…La depressione talvolta è associata ad ideazioni di tipo suicida o autolesionista…Un ruolo chiave sembra svolto anche se non sempre dai fattori ambientali. La depressione in età adulta è strettamente correlata con esperienze di vita negative. La malattia, infatti, si può innescare dopo alcune fasi importanti della vita: un lutto, un licenziamento, un grande dispiacere ma anche un abbandono della persona amata, perfino una grossa vincita; in generale qualsiasi cambiamento rilevante può indurre la manifestazione del disturbo in soggetti predisposti alla malattia stessa…La terapia d’elezione nei trattamenti somatici è a base di psicofarmaci…Esistono altri trattamenti somatici che possono essere utilizzati per curare la depressione, come la terapia elettroconvulsiva, la fototerapia e la deprivazione da sonno.

La depressione e la distimia sono maggiormente presenti nelle donne in un rapporto di 2 a 1 rispetto agli uomini.Poche decine di ore fa è morto un operaio 35enne che si è dato fuoco a Brembato, disperato per avere perso il lavoro a causa del fallimento della ditta dove lavorava.Andare camminare lavorare…rapide fughe…tutti chiusi a chiave. E che cos’è questo fuoco? Sedare…

Aida ha confermato, tragicamente, un dato statistico. Da un forum, preso a caso, la prima riga:”Ho 23 anni.Buon giorno a tutti voi del forum, vi scrivo con la speranza che qualcuno possa capirmi…”.

Porte e finestre sigillate: ho tentato di aprire una finestra…Buongiorno Aria!

Doriana Goracci

 

local/cache-vignettes/L450xH338/Finestra20apa077-7b1c5.jpg

 




2 réactions


  • (---.---.---.156) 10 febbraio 2010 17:21

    Credo sia doveroso diffondere anche

    IL COMUNICATO UFFICIALE DELLA FAMIGLIA IPPOLITI:


    “La famiglia Ippoliti intende rettificare alcune delle notizie che nel corso di questa settimana sono state scritte in merito alla tragedia che li ha colpiti.

    I coniugi Ippoliti e Habachi dopo aver fatto tutti i tentativi possibili per far funzionare il loro rapporto, già da tempo in crisi, hanno deciso di comune accordo, preso atto dell’impossibilità di continuare la vita coniugale, di separarsi.

    Non risponde al vero che sia stata una separazione burrascosa in quanto i coniugi hanno fatto una separazione consensuale in cui avevano raggiunto accordi sia dal punto di vista economico che dell’affido del bambino.

    Proprio in quella sede la signora Habachi aveva ottenuto un’integrazione all’atto con cui otteneva un aumento sull’assegno di mantenimento che le avrebbe consentito di sostenere il pagamento di un canone presso una nuova abitazione, come da lei richiesto.

    Inoltre il signor Ippoliti si era impegnato a pagare tutte le spese relative al bambino nonché all’alloggio, sino a quando la signora Habachi non avesse avuto un reddito adeguato.

    Il bambino trascorreva due giorni e mezzo con il padre e due giorni e mezzo con la madre e alternativamente l’intero fine settimana con un genitore o con l’altro.

    Queste determinazioni erano state raggiunte dai coniugi per agevolare la signora Habachi nella ricerca di un lavoro anche part-time.

    La famiglia del signor Ippoliti aveva inoltre dato la sua disponibilità ad intervenire per la gestione del bambino quando la madre avesse avuto impegni.

    Non risponde al vero che la signora Habachi sia stata lasciata sola in quanto la famiglia Ippoliti continuava ad offrirgli tutto l’aiuto di cui aveva bisogno, aiuto che veniva però rifiutato.

    Il signor Ippoliti e la signora Habachi, di comune accordo, avevano scelto di rivolgersi al consultorio di Loreto per essere aiutati a gestire nel miglior modo possibile la separazione nell’interesse del piccolo Alessio.

    Relativamente alle denunce di cui si è parlato è stata fatta un’unica querela nei confronti della signora Habachi in quanto la stessa aveva minacciato appena una settimana prima dell’accaduto di fare del male a se stessa e al bambino e proprio per prevenire l’evento, che purtroppo si è verificato, il signor Ippoliti lo aveva segnalato alle competenti autorità.

    Che la signora Habachi fosse depressa è fuori discussione e peraltro rientra nella dinamica di ogni separazione anche quando è frutto di una libera scelta, ma che fosse stata lasciata sola e senza mezzi non corrisponde al vero.

    Da ultimo si smentisce che le amministrazioni comunali di Castelfidardo e Osimo abbiano sostenuto le spese per il rimpatrio della salma a cui invece provvederanno le famiglie.

    La famiglia Ippoliti chiede ora di essere lasciata sola al suo immenso dolore sapendo perfettamente che questo non potrà riportare in vita il piccolo Alessio, unica vittima innocente di tutta questa immensa tragedia”.


  • Doriana Goracci Doriana Goracci (---.---.---.169) 10 febbraio 2010 18:17

    Sono grata a chi si è fatto carico di inoltrare questo comunicato. Per quanto mi riguarda ho scritto di Aida come altre innumerevoli volte, cercando di far emergere storie che cavalcano e a volte mai la notizia e disgraziatamente di cronaca nera, con l’intento di aprire una finestra, a cui faccio riferimento anche con la foto che ho scelto, il video e i link, che solitamente mi impegnano la maggior parte del tempo nella stesura di un articolo. A volte mi riesce di raggiungere chi non ha coraggio di parlare e di chiedere solidarietà, condivisione, di ritrovarsi in uno spazio amico e non in un mare di navigatori sciacalli. Per correttezza evito quasi sempre di citare da dove parto, che come Agoravox è spazio libero per pubblicare e commentare ma che conosco e dove scrivo da più tempo fin dalla nascita, con la certezza dell’immediata pubblicazione. Invio a chi mi legge il link di cui parlo, per vedere quante e quanti hanno scritto e cosa hanno scritto e la pagina su Facebook. Non riporto chi mi ha scritto in forma privata e vuole che rimanga tale. Sono persone amiche, oggi di Aida della sua famiglia italiana e di quella che ha lasciato in Tunisia. Mi auguro sempre che questo ponte di comunicazione e parole scritte ma fatti vissuti, possa servire a qualcosa. GRAZIE
    Doriana Goracci

    http://www.reset-italia.net/2010/02/02/aida-habachi-il-suo-bimbo-e-la-solitudine-a-osimo/

    http://www.facebook.com/note.php?note_id=298065744453&comments=#!/note.php?note_id=282102657423


Lasciare un commento