giovedì 25 ottobre 2018 - Yvan Rettore

Aderire a un’organizzazione significa accettarne le regole

Quando aderisci ad un'organizzazione ne accetti le regole.
Se dopo un po' non ti vanno più, hai quattro scelte possibili:

- esci dall'organizzazione assumendoti le conseguenze che ne deriveranno

- resti nell'organizzazione accettandole passivamente

- cerchi alleanze all'interno dell'organizzazione per giungere ad una fase di negoziato che possa almeno in parte cambiare in meglio le regole in vigore


- resti nell'organizzazione disobbedendo alle regole e assumendoti la responsabilità delle sanzioni che ti verranno imposte per il tuo comportamento.
La prima scelta è rischiosa e bisogna verificare se è effettivamente conveniente.
La seconda è irresponsabile e potrebbe rivelarsi dannosa se non subito a medio lungo termine perché presenterebbe un carattere involutivo.
La terza è una scelta responsabile e intelligente che richiede determinate capacità e competenze, ma che presentando un carattere evolutivo risulterebbe comunque positiva per l'insieme dell'organizzazione.
La quarta è una scelta sciagurata che non porta da nessuna parte e che oltre ad arrecare danni a se stessi, li porta all'insieme dell'organizzazione in quanto tale. Alla fine tutti ne risultano perdenti.
Ora poniamo questo ragionamento all'adesione dell'Italia all'Unione Europea.
Questo governo dopo avere paventato l'ipotesi della prima scelta si è arenato sull'ultima. 
Quelli precedenti si sono fossilizzati sulla seconda. 
E sono ormai diversi lustri che più nessun esecutivo si applica nell'operare la terza scelta, l'unica davvero costruttiva e positiva.

Yvan Rettore



3 réactions


  • Persio Flacco (---.---.---.89) 25 ottobre 2018 17:36

    La regola è che il rapporto deficit/pil non superi il 3%. Con la manovra il rapporto previsto è del 2,4%. Il problema non è il rispetto delle regole: i commissari hanno pubblicamente bocciato la manovra, a mercati aperti e con le ovvie conseguenze, prima ancora di leggerla. I motivi sono altri.


    • Enzo Salvà Enzo Salvà (---.---.---.68) 25 ottobre 2018 18:51

      Non è proprio così, la regola del 3% viene da Maastricht ed è collegata al 60% del rapporto debito/Pil, calcolo che si è rivelato semplicistico integrato poi da Fiscal Compact, i vari PACK ed altro, che tenevano conto dei cicli economici. In pratica il deficit calcolato oggi deve avere relazione con un deficit strutturale in equilibrio ed è soggetto a trattative. Non è possibile che la Commissione abbia commentato senza aver letto, i contatti sono continui, e comunque le dichiarazioni italiane erano chiare. Probabilmente anche l’1,6% di Tria sarebbe stato eccessivo a fronte di mancati investimenti strutturali produttivi.

      Ora i sovranisti austriaci al governo e tedeschi si sono chiaramente espressi contro l’Italia, Ne vedremo delle belle,

      Un Saluto

      Es.


  • Un imbianchino professionista o dilettante Marco (---.---.---.24) 27 ottobre 2018 16:21

    Bell’articolo.
    Comunque dovremmo uscire dall’UE (opzione 1) nonostante il pericolo e le difficoltà che ne scaturirebbero inizialmente.


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