venerdì 27 gennaio 2012 - Marco Ciaffone

ACTA: un bavaglio formato mondiale

Insomma, l'Unione Europea ha deciso di partecipare al più grande movimento internazionale contrario ai diritti dei netizen che si sia mai visto nella storia della Rete. 

Anni di trattative segrete e adesioni di importanti paesi fatte in silenzio per un testo, l'Anti-Counterfeiting Trade Agreement (ACTA), il quale renderebbe ogni intermediario responsabile delle violazioni commesse dagli utenti che ne sfruttano i servizi, li costringerebbe a condividerne i dati personali con i titolari di diritti d'autore anche senza un ordine della magistratura, trasformerebbe i provider in sceriffi, renderebbe possibile per i titolari di diritti impedire ad un intermediario di rendere disponibile un servizio che potrebbe essere utilizzato (anche) per violare il copyright.

E poi gli scempi in merito ai prodotti farmaceutici, che esporrebbero i ricercatori di tutto il mondo ad uno stop da parte di chi non rappresenta nessuno se non i propri interessi ma è evidentemente ben rappresentato da chi dovrebbe tutelare il cittadino e l'utente.

L'unica buona notizia è che le mobilitazioni degli oppositori sono partite praticamente subito (qui una petizione di Agorà Digitale), facendo il paio con le dimissioni che ha presentato l'europarlamentare Kader Arif, relatore continentale del testo.

LEGGI ANCHE: Il nuovo trattato anti-pirateria viola i diritti fondamentali sanciti dall’UE



2 réactions


  • Sandro kensan Sandro kensan (---.---.---.71) 28 gennaio 2012 00:28

    Il Parlamento europeo si farà sentire, l’ha già fatto e lo può rifare. Senza dimenticare che nel Parlamento c’è pure uno o due pirati.


    • (---.---.---.77) 28 gennaio 2012 11:30

      Spero con tutto il cuore che tu abbia ragione Sandro!


      Lareteingabbia.net

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