sabato 19 giugno 2010 - Giuseppe D’Urso

A proposito del credito scolastico per i candidati esterni

La posizione di vantaggio (o svantaggio) degli esterni sull’attribuzione del credito scolastico.

 L’ordinanza ministeriale n. 44 del 5 maggio u.s. (sarà un caso?) ha finalmente chiarito che i candidati esterni dovranno comunque sostenere gli esami preliminari anche se in possesso dell’idoneità alla classe quinta. L’articolo 7 comma 2 stabilisce altresì che i candidati in possesso di altro titolo conseguito al termine di un corso di studi d’istruzione secondaria di secondo grado di durata almeno quadriennale, di cui all’art 3 comma 1, lettera d) e comma 2 lettera d) e quelli in possesso di promozione o idoneità all’ultima classe di altro corso di studio sostengono l’esame preliminare solo sulle materie e su quelle parti del programma non coincidenti con quelle del corso già seguito, con riferimento sia alle classi precedenti l’ultima sia all’ultimo anno.

 
Da quanto precede appare evidente che lo scrutinio avverrà sulla base delle nuove discipline estranee al precedente corso di studi del candidato. Per comprendere meglio è chiaro che chi possiede già un diploma non dovrà sostenere esami preliminari di italiano, matematica o storia e educazione fisica ecc.
 
Fin qui tutto chiaro e anche logico. Ma vediamo quale problema questa disposizione, pur ovvia e perfettamente logica, determina in sede di attribuzione del credito scolastico ponendo in essere una posizione di vantaggio a favore degli esterni.
 
Il credito scolastico viene attribuito ai candidati sulla base delle tabelle allegate al D.M n. 42 del 22.5.2007. L’art 8 comma 8, recita : “Ai candidati esterni il credito scolastico è attribuito dal Consiglio di classe davanti al quale sostengono l’esame preliminare di cui all’art. 7 sulla base … e dei risultati delle prove preliminari” e … segue … “ si precisa che il punteggio attribuito nell’ambito delle bande di oscillazione, indicate nella tabella C, andrà moltiplicato per due nel caso di prove preliminari relative agli ultimi due anni e per tre nel caso di prove preliminari relative agli ultimi tre anni".
 
Il nono comma fa espresso riferimento” ai risultati delle prove preliminari”. Lo stesso riferimento è contenuto nel comma dieci “… ovvero in base ai risultati conseguiti negli esami preliminari nei decorsi anni scolastici secondo le indicazioni della tabella C”.
 
Il parametro di riferimento, quindi, è costituito dal risultato conseguito negli esami preliminari che per i candidati esterni in possesso di altro diploma verte unicamente sulle discipline integrative del nuovo corso di studi. Tale singolarità pone il candidato esterno in una posizione di privilegio rispetto al candidato interno per il quale la media dalla quale scaturisce la banda di oscillazione va, invece, calcolata su tutte le discipline.
 
Sarebbe stato più logico ai fini del calcolo della media utilizzare i voti conseguiti dal candidato esterno anche per le discipline sulle quali non è chiamato a sostenere l’esame preliminare prendendo i voti riportati nella precedente valutazione.
 
Quanto sopra darebbe un maggior senso di giustizia e di equità tra posizioni giuridiche che non possono essere poste su piani differenti.


1 réactions


  • (---.---.---.105) 25 maggio 2013 12:33

    Informati meglio, i candidati esterni all’ultimo anno accomulano 1 punto in meno a parità di voti rispetto ai candidati interni, questi ultimi infatti godono di 1 punto in più ai crediti dell’ultimo anno che gli esterni non hanno, le tabelle di credito per il 5° anno di un esterno danno gli stessi crediti di quelle dell’idoneità alla 5a e l’idoneità alla 4a(rispettivamente 4° e 3° anno), mentre quelle per l’ammissione all’esame di stato di un interno offrono 1 punto in più(vedere tabella crediti scolastici candidati interni 5° anno). QUINDI NON PARLIAMO DI SVANTAGGI/VANTAGGI ALEATORI RIBALTANDO LE SITUAZIONI E DANDO UNA VISIONE PRETENZIOSA DELLA COSA, Per di più aggiungo che nella fascia all’interno della quale un candidato esterno riceve il credito dell’anno, solitamente lo riceve sempre per difetto, cosa che invece non avviene per il candidato interno.

    Esempio della mia esperienza personale:
    III° anno Media 7.5 -> 5 crediti
    IV° anno Media 7.5 -> 5 crediti
    V° anno Media 6.5 -> 4 crediti
    Totale: 14 crediti

    Un candidato interno a parità di media non avrebbe mai potuto prendere meno di 15 crediti, quindi di fatto io sono stato svantaggiato rispetto ad un interno non solo di 1 punto di credito ma per di più di altri potenziali 5 punti, per un totale di 6, essendomi così preclusa la possibilità di conseguire i 5 punti "bonus" assegnabili dalla commissione raggiunto un punteggio di 70 punti alle prove d’esame.

    Prima di parlare di svantaggi quindi analizza il mio caso, io esterno se fossi stato interno avrei preso sicuramente all’esame di maturità ALMENO 1 punto in più, fino a 6 punti in più, e questo senza speculare sull’assegnazione all’interno della banda dei crediti, che allargherebbero quindi il mio svantaggio da 6 a 9 punti, però questo non è attribuibile ad una norma quanto ad una consuetudine che quindi non ha un valore oltre a quello statistico, limitiamoci quindi a dire che a parità di esame riceverò un voto di maturità sicuramente inferiore rispetto a quello di un interno; inferiorità che in caso di un esame brillante si potrebbe allargare a 6 punti.

    Esempio:
    Nel caso estremo in cui facessi un esame perfetto:

    -45 punti ai 3 scritti
    -30 punti all’orale
    Quindi 75 punti, ai quali vanno ad aggiungersi i miei 14 crediti per un totale di 89 punti

    Stesso esame e stessa media dei voti durante l’anno per un interno:
    -45 punti ai 3 scritti
    -30 punti all’orale

    -5 punti "bonus"
    Quindi 80 punti, ai quali vanno ad aggiungersi i suoi 15 crediti per un totale di 95 punti:

    Esattamente stesso identico esame, esattamente stessa identica media durante il triennio, un interno prende 95 punti, un esterno(io) 89 punti.

    Se dopo questo mio esempio pratico e reale ancora vuoi sostenere che i privatisti sono avvantaggiati dalle normative rispetto a chi frequenta nell’ambito del voto di maturità, ti prego di astenerti dal farlo perchè è falso e non sostenibile, se invece vogliamo dire che alcune scuole prendono dei soldi al solo fine di rilasciare diplomi a candidati esterni fittizi ti dico che: 9 volte su 10 se li paghi per la promozione e non per l’esame, ti fanno risultare tra i candidati interni, perchè gli esami dei candidati interni sono meno "sorvegliati" rispetto a quelli degli esterni. Questo te lo dico perchè avendo dato un esame da privatista sono stato a stretto contatto con privatisti che hanno preso la "via facile" comprandosi una promozione. Io ho dovuto pagare quasi gli stessi soldi, solo che ho sostenuto un esame che mi svantaggiava, questo perchè tra le opzioni che ho dato al provveditorato ho inserito una scuola privata, non al 1° posto, e il provveditorato mi ha mandato a quella. Ora che sai la mia storia, dimmi, pensi ancora che un privatista che gioca secondo le regole è avvantaggiato rispetto ad un candidato interno? In ogni caso pensala come vuoi, purtroppo per me però: i privatisti sono enormemente svantaggiati alla maturità.


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