sabato 10 settembre 2011 - Fernando Bassoli

A Latina il primo orto pubblico curato dai cittadini

Guerrilla gardening ci ricorda l'anima ecologista di Latina, città di bonificatori. Situato tra l’ospedale S. Maria Goretti e via Rossetti, il Parco San Marco di Latina (da non confondere con l'omonima piazza) è da tempo frequentato da numerosi cinofili che sono soliti passeggiare con i propri amici a quattro zampe, ma anche da molti sportivi, che qui si recano a fare il classico jogging serale. Da alcune settimane, però, l’area ha fatto registrare una simpatica novità. Sono infatti comparse delle piante da frutto. Il mistero è stato presto svelato. Si tratta di un’iniziativa firmata dalla non meglio precisata sigla “Guerrilla gardening”.

In alcuni volantini informativi si spiega che non si tratta di un semplice gesto di ordinaria riqualificazione di un luogo abbandonato a sé stesso (questo è vero solo in parte, ma certo l’amministrazione potrebbe fare di più - ndc) ma di un primo passo verso la reale diffusione di una cultura di sviluppo a misura d’uomo, più sostenibile, anti-industriale e in grado di fornire occasioni per tessere relazioni sociali reali, insomma per fare nuove amicizie. Un tentativo – riuscito, si direbbe - “di gettare un seme nel grigiore urbano, ma anche di donare alla comunità il primo orto urbano pubblico di cui si ha notizia a Latina”.

“Gli uomini discutono, la natura agisce”, recita uno slogan in calce al volantino. Stavolta, però, i chiamati ad agire sono proprio gli uomini, i cittadini, coloro che hanno a cuore la salute, nostra e del pianeta. Perché chiunque può prendersi cura delle piante, dando loro acqua (c'è una fontanella nei pressi) ma non solo. Ed è questo un piccolo, ma grande gesto d'amore. L’invito è quello di piantare, con intelligenza cioè senza strafare, spezie, essenze locali, alberi e quant’altro. I frutti saranno poi a libera fruizione. Latina è una città di Fondazione, giovane ma con una storia di duro lavoro portato avanti da coloni, bonificatori e braccianti agricoli, dunque non sorprende l’esistenza di un’anima verde, ecologista. Abbiamo origini contadine e ne andiamo fieri. A questo punto sarà interessante vedere se la nobile idea di condividere un libero orto si diffonderà in altre città d’Italia.



4 réactions


  • (---.---.---.198) 10 settembre 2011 22:26

    In realtà il Libero Orto del Parco San Marco (questo è il nome ufficiale) ha già compiuto quasi 7 mesi! Per l’esattezza è nato a metà febbraio smiley


  • Renzo Riva Renzo Riva (---.---.---.35) 15 settembre 2011 01:31

    Agricoltura per gente snob.

    Magari si spendono poi anche soldi pubblici!

    Chissà se sanno quanto è basso il terreno!


    • (---.---.---.124) 26 gennaio 2012 19:03

      Sono una delle persone che ha fatto partire l’iniziativa e ti dico, Renzo, che quello è un luogo, prima di tutto, dove si sta cercando di applicare un nuovo metodo di fare agricoltura; questo oltre a cercare di radunare competenze di base sulla cura delle piante, anche per altri scopi.

      Nessuno nasce imparato, soprattutto in questa discutibilissima società industriale.
      Non esiste un solo modo di fare "agricoltura" (tra virgolette poiché di agricoltura NON si tratta).
      Infine... sì, ho lavorato in un’azienda agricola e sò quant’è bassa la terra. Di snobismo, mi spiace, ma da queste parti non è di casa.

      Ora che ho detto tutto ciò, ci possiamo anche prendere un caffé e discutere (per poi, magari, fare) qualche altra iniziativa del genere insieme, se ti va.

      Fammi sapere! Un saluto!


  • (---.---.---.172) 17 febbraio 2012 08:15

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