venerdì 6 agosto 2021 - UAAR - A ragion veduta

8 per mille: per la prima volta scendono sotto il 30% le scelte per la Chiesa

Per la prima volta le scelte esplicite per la Chiesa cattolica scendono sotto il 30%, passando dal 31,80 (che era già il minimo storico registrato) al 29,03%. Nel 2020 (anno cui si riferiscono i dati – provvisori – appena diffusi dal Mef) i contribuenti che hanno firmato per la Chiesa sono passati da 13.156.156 a 12.056.389. Aumentano contestualmente di un milione le firme in favore dello Stato.

«Probabilmente in questo “travaso” dalla Chiesa allo Stato (che è passato dal 6,83% al 9,16% delle scelte espresse) ha giocato un ruolo importante la possibilità (concessa proprio lo scorso anno per la prima volta) di scegliere direttamente una tra le 5 destinazioni d’uso dell’8xmille statale (calamità naturali, fame nel mondo, assistenza ai rifugiati e ai minori stranieri non accompagnati, conservazione dei beni culturali, edilizia scolastica)», valuta Roberto Grendene, segretario dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti (Uaar). «In particolare poter scegliere “Edilizia scolastica di proprietà pubblica” potrebbe aver fatto la differenza: tanti concittadini ritengono la scuola pubblica un valore da difendere e il vincolo di destinazione ai soli edifici di proprietà pubblica potrebbe aver tolto dubbi riguardo a possibili dirottamenti verso le casse e i patrimoni delle curie». «L’aumento – prosegue Grendene – è avvenuto peraltro nonostante governo e Mef non facciano alcuna seria campagna pubblicitaria in favore della destinazione statale. D’altronde ci saremmo aspettati almeno una conferenza stampa per annunciare la buona novella che i contribuenti hanno dato fiducia allo Stato nelle dichiarazioni 2020 con l’invito a fare ancora meglio nel 2021. E invece tutto tace».

In virtù del meccanismo per cui le quote non espresse – quelle che non vengono destinate, perché il contribuente non firma né per lo Stato né per una delle confessioni religiose che ha accesso ai fondi – sono comunque ripartite in proporzione alle firme ottenute, il balzo in avanti dello Stato è peraltro ancora più consistente, passando dal 16,58 al 22,62%, per un aumento in termini di denaro che può essere stimato attorno ai 70 milioni di euro.

«Certo – commenta Grendene – se questo perverso meccanismo non ci fosse, come da sempre auspicato dalla nostra associazione, e i fondi derivanti dalle scelte non espresse restassero nelle casse dello Stato, come peraltro molti contribuenti pensano, la cifra che lo Stato avrebbe a disposizione sarebbe ben più importante. Perché non bisogna dimenticare che è grazie a questo meccanismo di ripartizione che, con il 30% delle firme, la Chiesa incamera circa il 70% dei fondi: circa un miliardo di euro».

Maggiori informazioni: https://www.uaar.it/uaar/campagne/o...

Comunicato stampa

 



1 réactions


  • Rocco Di Rella Rocco Di Rella (---.---.---.70) 8 agosto 2021 22:35

    Sì, avevo notato anch’io l’apprezzabile incremento delle scelte a favore dello Stato italiano, passate, in un solo anno, dal 16% al 22%. La Chiesa cattolica è scesa, in un anno, dal 77% al 71%. Se questa tendenza (+ 6% all’anno) proseguisse, potremmo trovarci, tra 5 anni, ad avere una percentuale di scelte a favore dello Stato molto vicina al 50%. --- https://www1.finanze.gov.it/finanze...


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