mercoledì 10 gennaio - Osservatorio Repressione

395 decessi tra le persone senza dimora nel 2023. 11 nei primi sei giorni del nuovo anno

Sono 11 le vittime che si registrano tra le persone senza dimora nei primi sei giorni dell’anno, di cui 4 solo il giorno dell’Epifania quando in tutta Italia si sono registrate temperature particolarmente rigide con molte città sotto lo zero termico.

Si tratta di un dato drammatico in linea con i dati diffusi della Federazione italiana organismi per le persone senza dimora: nel 2023 si sono registrati 395 decessi di persone senza dimora e nel 2022 sono stati invece 400. Una strage di invisibili di cui spesso non si conosce nemmeno il nome, la maggior parte uomini migranti che hanno perso lavoro e permesso di soggiorno.

Secondo la Federazione italiana organismi per le persone senza dimora Enti locali e Regioni, oltre che intervenire con servizi di emergenza quali dormitori, mense, piani freddo e altro, devono intervenire con misure strutturali a partire dal diritto all’abitare punto di partenza decisivo per chi non ha un posto dove vivere e che vuole riprendere in mano la propria vita. Devono essere inoltre ripristinate o potenziate misure come reddito di cittadinanza e reddito di inclusione.

Secondo i dati dell’ISTAT sono 96.197 le persone senza tetto e senza dimora iscritte in anagrafe. La maggioranza è composta da uomini e il 38% è rappresentato da cittadini stranieri, provenienti in oltre la metà dei casi dal continente africano. Le persone senza tetto e senza fissa dimora censite sono residenti in 2.198 comuni italiani, ma si concentrano per il 50% in 6 comuni: Roma con il 23% delle iscrizioni anagrafiche, Milano (9%), Napoli (7%), Torino (4,6%), Genova (3%) e Foggia (3,7%).

Radio Onda d’Urto ha sentito Agnese Ciulla, segreteria della Federazione italiana organismi per le persone senza dimora, responsabile dei rapporti con enti locali e regioni.Ascolta o scarica




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