sabato 23 novembre 2013 - Samanta Di Persio

25 novembre, violenza sulle donne, sciopero e decadenza etica e culturale

Diciamolo a chiare lettere il nostro Paese è affetto da decadimento etico e culturale. Esiste solo una rincorsa smoderata al bello e al denaro che genera un impoverimento morale: baby escort, escort e classe dirigente che fa uso di questo sesso a pagamento.

La direzione presa genera atteggiamenti violenti. I bambini hanno tutti la play station e molti giochi incitano alla violenza: il tg2 aveva mandato in onda un servizio in cui in un gioco l’obiettivo era seppellire delle ragazze. Che cosa possiamo aspettarci da nuove generazioni che seguono questi modelli sbagliati? Basta pensare che il 90 per cento degli italiani si informa attraverso la televisione.

La figura femminile viene sminuita nei programmi gossip dove può scegliere un partner, cambiarlo se alla prima uscita non è quello che ci si aspettava e provarne un altro. Anche gli uomini possono frequentare per un po’ delle donne e poi cambiarle. Tutto incentrato su uno stile appariscente e mondano, sulla precarietà dei rapporti e sull’ignoranza della lingua italiana. Ormai in Italia vige il principio che per essere qualcuno devi andare in televisione… ed ecco qui che arriviamo alle baby escort. 

In Spagna esiste un organo che vaglia preventivamente la pubblicità destinata ai bambini, in Italia a volte il Garante interviene se sollecitato da mail bombing dei cittadini. La donna viene rappresentata sempre con l’ostentazione del corpo in programmi televisivi, in pubblicità e questo disegno non fa altro che sottolineare che il suo ruolo è quello del desiderio sessuale. Tutto ciò nel resto d’Europa non accade e, se mai dovesse accadere, ci sarebbe un totale rifiuto di questo modello.

Invece, i nostri politici non hanno fatto mistero di come sono state scelte le donne per ricoprire determinati incarichi e quindi passa come normalità una ministra della cultura che dichiara l’esistenza di un tunnel che parte dalla Svizzera e termina in Abruzzo. Oppure che la ministra, da intercettazioni, risulta essere l’amante del Presidente del Consiglio di turno.

Le donne fanno ancora fatica ad affermarsi a livello professionale, il loro stipendio spesso, stesso livello e stesso inquadramento, è inferiore a quello degli uomini. Ecco perché le donne hanno deciso di indire uno sciopero il 25 novembre nella giornata internazionale contro la violenza sulle donne: perchè loro la crisi la pagano due volte.

Viviamo in un Paese maschilista, dove ogni tre giorni una donna viene uccisa. Viviamo in un Paese malato, dove se un marito vuole disfarsi della propria moglie la fa scomparire, dove se un uomo viene lasciato non trova altra soluzione all’omicidio. Le capacità relazionali sono ai minimi termini, tutto viene affrontato con la violenza.

Il 25 novembre, però, rischia di rimanere solo un giorno dove si dicono tanti numeri se non si interviene sul piano culturale. Sapevatelo.



1 réactions


  • (---.---.---.72) 26 novembre 2013 18:31

    Il femminicidio è l’unico vero reato che spingerà la nostra prigione mentale "buonista" a ottenere 


    il ripristino della pena di morte .

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