lunedì 26 settembre 2011 - Fabio Barbera

Roma Fiction Fest 2011, un red carpet low cost ma le serie tv resistono anche nella quinta edizione!

Quando il web guarda la tv: anteprime dal piccolo schermo, rumors, interviste, backstage e filmati all’interno di una tradizione romana unica nel suo genere, quella che festeggia la fiction e le serie televisive. Il Roma Fiction Fest fino al 30 settembre in versione low cost. Alla prima con Jim Belushi c’eravamo anche noi di AgoraVox.

Un anno di austerity per il Roma Fiction Fest che torna a far parlare di sé per la quinta edizione (tre delle quali seguite anche da AgoraVox) dal 25 al 30 settembre all'Auditorium Parco della Musica. Questa edizione, con Vanessa Incontrada come madrina, è costata 3 milioni di euro - la metà di quelli spesi l’anno scorso per una manifestazione decisamente più ricca di eventi – attraverso l’organizzazione del’APT (l’associazione dei produttori televisivi), della Camera di Commercio e della Regione Lazio. Durante la conferenza di presentazione proprio la presidente della regione Renata Polverini ha ricevuto il malcontento dei lavoratori, rappresentati dalla responsabile delle hostess Gaia Sprizzi e accompagnati da Gimmy Ghione di Striscia la Notizia, arrabbiati perche il festival è iniziato senza che chi ha lavorato all’edizione precedente avesse ricevuto il giusto compenso.

Non è la prima volta che il Festival della Fiction fa da cassa di risonanza al malcontento. L’anno scorso la kermesse si è conclusa, infatti, con un po' di amarezza. Sull'orange carpet all'Auditorium Conciliazione salirono numerosi attori e autori, alcuni (molti) però portavano addosso una maglietta che lanciava un messaggio al pubblico intriso di malcontento: nei prossimo mesi si vedranno meno film, meno spettacoli teatrali, meno concerti, meno artisti, meno idee, conseguenza dei massicci tagli alle risorse destinate alla cultura e allo spettacolo. L’articolo che ne parla si trova qui.

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Intanto la prima giornata ha registrato il tutto esaurito in sala Petrassi con la presenza dell’attore Jim Belushi, ospite della masterclass curata da Mario Spagnoli. L’attore americano è stato un autentico mattatore tra battute rivolte al pubblico, gag con il proprio doppiatore, Massimo Rossi, e un finale con capriole e un blues improvvisato con sua armonica. 

Belushi ha raccontato dei suoi esordi a scuola: “Bisognava tenere un discorso e non sapevo cosa dire, così parlai a ruota libera, improvvisando, lo trovai divertente. Fu il mio debutto. Ho iniziato a recitare e cantare solo per conoscere ragazze. Quando giocavo a football tutte le donne uscivano con i quaterback, nessuna usciva con me che stavo giocavo in mezzo. Al corso di teatro ce n’erano ventuno, nel coro addirittura quaranta”. 

L’attore ha parlato anche della sua esperienza a tutto campo in “La vita secondo Jim” come attore, consulente di sceneggiatura e regista: “Sono sempre stato coinvolto nelle riscritture dei copioni. La prima volta è stata per il finale del pilota. Ero stanco di come nelle sit-com gli uomini siano sempre costretti a scusarsi con le mogli. Volevo dimostrare che l’uomo non è necessariamente un cretino, anche se spesso agli occhi delle donne lo siamo. Ho diretto 35 episodi. In tv puoi sviluppare un personaggio fino in fondo. Per Jim la vita è durata 182 puntate. Alla fine è diventato più buono, meno frenetico, più profondo”.

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Per Belushi il rapporto con la tv è particolare a tal punto da non andare più al cinema: “Sono stato un attore full time: ho cantato, ballato, fatto parti comiche e tragiche. Ma oggi adoro la televisione, penso che in questo momento sia il massimo. Al cinema funzionano solo le produzioni ma tutti i grandi registi stanno venendo a lavorare in tv. Al cinema non vado più, il futuro è qui nella tv”. 

All’esperienza con il cinema Belushi deve molto: “In realtà al cinema ti pagano per quello che pensi dopo, quando ti viene il dubbio di non aver recitato bene. Ma bisogna imparare ad accettare il fatto che non potevamo recitare meglio. Gene Hackman una volta mi ha detto: non mi hanno allenato per scegliere bene i copioni ma per recitarli. Lo fai perché speri che qualche copione possa avere successo. Anche io non credevo al copione di "Un poliziotto a 4 zampe", ma poi è stato un successo”.

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A sorpresa Belushi ha chiamato sul palco Massimo Rossi, doppiatore di Jim ne “La vita secondo Jim” che ha raccontato al pubblico un aneddoto inedito: “Eravamo in sala per incidere, abbiamo dovuto farlo separatamente perché non smettevamo di ridere”. Abbracciando Rossi, Belushi ha dato il via alle sue gag: “Adoro l'Italia perché c’è il doppio bacio e ti puoi avvicinare alle persone e frugare nelle tasche, tirando fuori un paio di mutande blu e mostrandole alla sua producer: “Scusa ho trovato queste, le vuoi? Scusate, è un’abitudine che non mi sono ancora tolto”.

Durante la prima giornata, in attesa del red carpet, Jim Belushi ha fatto trapelare rumors su un nuovo progetto: lavorerà a una nuova sit-com sempre per Abc: “un rapporto tra padre e figlia – afferma l’attore - ma non posso dire di più. Ci sono i ladri nella nostra professione, anche io sono stato spesso un ladro”.

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1 réactions


  • (---.---.---.40) 26 settembre 2011 11:04

    Interessantissima la master class di Jim Belushi (in sala Sinopoli e non Petrassi, con tutta la galleria vuota, quindi direi che non era tutto esaurito!), peccato che il taglio al budget di questo festival sia risultato in un programma molto meno interessante e una penuria di ospiti internazionali. Basta citare gli ospiti che hanno calcato l’orange carpet del 2010: Marg Helgenberger (CSI) Jason Priestley, Jim Caviezel, Naveen Andrews (Lost), Kevin McKidd (Rome e Gray’s Anatomy), Clare Danes (Temple Grandin), John Nettles (l’ispettore Barnaby), Stana Katic (Castle), Andy Garcia per capire che l’edizione 2011 di questo festival è solo un pallido ricordo di quello che ha rappresentato il Rome Fiction Fest negli ultimi tre anni. A differenza degli anni scorsi, la serata inaugurale è stata riservata agli invitati e alla stampa, tradendo quella vocazione popolare degli anni precedenti, che un festival di prodotti televisivi dovrebbe conservare a tutti i costi.


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