mercoledì 7 marzo 2012 - Guelfo Magrini

No Tav - Lettera aperta al capo della polizia Manganelli

Egregio dottore,

ho ascoltato con molto interesse e con molta attenzione la Sua relazione sull’ordine pubblico con particolare riferimento alla questione TAV, rilasciata recentemente in Commissione Affari Costituzionali e trasmessa da Radio Radicale. Quale contributore (anche se poco influente) del Suo reddito, mi consenta di formulare qualche critica alle dichiarazioni da Lei rese in tale contesto.

Lei ha enunciato vari teoremi e l’intento di tutto il suo discorso mi è parso vertere sull’allarme di una nuova ondata terroristica che dalla Val di Susa potrebbe metastasizzare di nuovo l’intero paese; tesi interessante se solo fosse supportata da elementi meno incerti di quelli che Lei ha fornito. Per affermare il collegamento tra i movimenti NO TAV e il terrorismo, Lei ha citato Prima Linea, una feroce organizzazione terroristica degli anni di piombo, dicendo che molti appartenenti a quel gruppo provenivano dalla Val di Susa, territorio dunque culla di assassini potenziali…

La cosa mi ha intrigato e allora sono andato a consultare tutti i documenti che ho trovato su quella organizzazione, tutti i nomi dei soggetti più rappresentativi, ideologi, esecutori; non ho riscontrato una prevalenza di Valsusini in quella struttura, anzi, non ne ho trovato alcuno ma sicuramente dovrei scavare più a fondo… sicuramente qualcuno di questi avrà origini valligiane ma mi è sfuggito quale. Comunque Prima Linea è stata presente soprattutto in Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Piemonte, Puglia, Toscana e Veneto e nella sua attività vennero coinvolte circa 923 persone. Facendo due conti statistici e dividendo 923 per le nove regioni citate (ma sappiamo che sono coinvolte pure tutte le altre) si arriverebbe a 100 elementi da ogni regione; se poi dividiamo i 100 natali per tutti i comuni di ogni regione e la cifra che viene fuori è uno 0,00n… La Val di Susa ha contribuito al terrorismo di Prima Linea con questa percentuale?

Abbia pazienza, con tutti i soldi che Lei prende le sembra questo il modo di realizzare una proiezione statistica di provenienza degli elementi del terrorismo italiano, atta soltanto a determinare un’attenzione “muscolare” sulla valle in base a dati creativi e non supportati dalla statistica? E meno male che Lei si rivolge ad un governo “tecnico”! Se fossero dei tecnici preparati dopo queste dichiarazioni l’avrebbero già rimandata a Settembre.

Altrettanto degne di attenzione sono le sue esternazioni sulla galassia dei Centri Sociali, con annessi Anarco-Insurrezionalisti e Disobbedienti, tutti presi a confrontarsi duramente tra falchi e colombe per il dominio del nuovo terrorismo, ormai in procinto di creare un movimento internazionale di assassini, ispirati dalle frange greche, e da Lei citati in parallelo alla Mafia, per spiegarne la differenza nei metodi ma per affermarne la stessa pericolosità e infamia. Grecia e Mafia, due elementi del suo intervento relativo a quest’area, “infiltrata” (oppure “invitata”?) in Val di Susa.

Sicuramente un ottimo lavoro di “intelligence” ma… In Grecia ci sono le file per accaparrarsi patate calmierate, la situazione è apolitica, è quasi una rivolta del pane e ciò insegna che quando manca il pane non sono solo gli anarco-insurrezionalisti che reagiscono violentemente. E poi la Mafia; bene citare i parallelismi di metodo con il terrorismo ma già che c’era era suo dovere anche riferire sulle numerose indagini della magistratura sui presunti interessi mafiosi nei cantieri della TAV. Ma forse non ce n’era il tempo, o forse il tema non era compreso nel compitino assegnatogli e suggeritogli dalle Lobby pro Tav che le firmano gli assegni; ma i soldi che Lei guadagna non provengono sempre dalle nostre tasche?

E Lei conclude il suo intervento con due rievocazioni, di quelle che contano: Genova (G8) e Roma.

All’epoca del G8 di Genova Lei non ricopriva l’attuale incarico, ma sicuramente ne sa più di noi su quello che è successo. Devo rilevare alcune omissioni e alcune istigazioni a delinquere, nei suoi discorsi su quell’evento. Oltre a raccontarci dei dissidi interni tra i gruppi antagonisti, Lei avrebbe potuto pure dissipare i dubbi che l’opinione pubblica ha sul fatto che i cosiddetti Black Bloc hanno sempre agito indisturbati e le forze dell’ordine hanno invece pestato brutalmente centinaia di manifestanti pacifici. E qui, grazie al Suo esempio letterale della suora malmenata, si chiarisce che Lei utilizza due pesi e due misure nella condanna e nella repressione dei violenti; “Se i violenti si nascondono tra i manifestanti pacifici, Lei afferma, è legittimo manganellare chiunque, suore comprese”.

Lei sa meglio di me che non è così. I criminali vanno perseguiti sia se vestiti da privati cittadini sia, a maggior ragione, se indossano una divisa. Invece i suoi agenti teppisti (le ricordo solo l’episodio della Diaz) invece di esser buttati fuori dalle forze dell’ordine, fanno carriera. Le pare democratico tutto ciò? Sì, democratico alla cilena. E arriviamo alla manifestazione di Roma, tristissimo esempio di dietrologia e manipolazione. Abbiamo visto tutti che i violenti sono riusciti a impedire l’occupazione della piazza di San Giovanni da parte del corteo pacifico. Da che parte stavano? E abbiamo visto che la maggior parte dei violenti esibivano motivi calcistici, e sappiamo che grossi gruppi di ultras del calcio erano presenti alla manifestazione. Come mai si è dimenticato di riferire questi particolari? Forse perché colui che l’ha nominato è presidente di una squadra di calcio?

No, dottor Manganelli, Lei non si merita affatto i soldi che guadagna. Quanti sono? 350 mila euro e passa all’anno? Si ricordi che è il popolo italiano che paga, non i clienti della TAV.



2 réactions


  • Geri Steve (---.---.---.150) 7 marzo 2012 18:18

    temo che ne prenda 650 000 / anno


    • (---.---.---.136) 8 marzo 2012 12:43

      Pensa un po’, glien’avrei dati la metà e son sempre troppissimi. Praticamente prende l’equivalente di una cinquantina di suoi agenti. Ora che Egli valga per tre, o per cinque, diciamo pure per dieci, ci può stare, ma per 50 è decisamente impossibile; nemmeno superman.


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