giovedì 28 giugno 2012 - Carmine Tomeo

Ministra Fornero, te lo spiega Di Vittorio il diritto al lavoro...

"Nell'intervista odierna al quotidiano statunitense il ministro ha fatto riferimento alla tutela del lavoratore nel mercato e non a quella del singolo posto di lavoro". È la precisazione che arriva dal ministero del Lavoro, a stretto giro dalle dichiarazioni del ministro Fornero, che in un’intervista al Wall Street Journal, aveva affermato che "il lavoro non è un diritto, deve essere guadagnato, anche attraverso il sacrificio". Se ho capito bene questa precisazione, rimane del tutto inutile, rispetto alle giustificazioni della Fornero, che nella stessa nota, ha cercato di spiegare che "Il diritto al lavoro non è mai stato messo in discussione, come non potrebbe essere mai, visto quanto affermato dalla nostra Costituzione".
 
Giuseppe Di Vittorio, oggi più che mai compianto, probabilmente spiegherebbe alla Fornero quanto scrisse nel 1952, nei giorni del congresso della Cgil, e cioè che la Carta costituzionale «garantisce a tutti i cittadini, lavoratori compresi una serie di diritti che nessun padrone ha il potere di sopprimere o di sospendere. Non c’è e non ci può essere nessuna legge, la quale stabilisca che i diritti democratici, garantiti dalla Costituzione, siano validi per i lavoratori soltanto fuori dalla azienda». In sostanza, non può esserci differenza, nella garanzia dei diritti del lavoro costituzionalmente sanciti, tra quanto avviene nel cosiddetto mercato del lavoro e quanto avviene sul posto di lavoro.
 
Ma questo, evidentemente, è un concetto che non può essere chiaro al ministro Fornero che è così ubriaca di neoliberismo da vedere, nel mercato del lavoro, solo curve di domanda e offerta e diagrammi e numeri e non anche, come dovrebbe essere, uomini e donne in carne ed ossa che quando parlano di “lavoro” pensano alla “dignità”.


1 réactions


  • (---.---.---.107) 28 giugno 2012 21:56

    Di Vittorio, più che mai compianto, in particolare per la Sua CULTURA, non andrebbe mai scomodato e/o affiancato alla ministra LA Fornero. Non scomodiamo nemmeno il termine DIGNITA’, LA Fornero non capisce questo termine o, forse, lo capisce benissimo, ma il suo, così come per tanti altri politici che ci siamo scelti, il progetto è: finiamo nel baratro, serve l’oligarchia. Poveri i miei figli e i miei nipoti................


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