venerdì 12 dicembre 2008 - Elia Banelli

Cattivi magistrati e cattivi giornalisti

I trasferimenti non riguardano solo i magistrati scomodi. Dopo De Magistris, anche i giornalisti troppo zelanti, come Carlo Vulpio, sono costretti ad abbandonare le loro inchieste. Un favore del Corriere della Sera a qualche amico potente?

Non è una "censura" nel vero senso della parola, ma poco ci manca.
Carlo Vulpio è uno dei pochi giornalisti seri che in Italia scrivono ancora articoli scomodi, denunce che non si fermano davanti ad alcun colore politico.
Per il Corriere della Sera seguiva da più di un anno le inchieste di De Magistris in Calabria e Basilicata, raccolte anche in un libro "Roba Nostra", edito da Il Saggiatore.

Insieme ad Antonio Massari (La Stampa) è il cronista più informato sui casi "Why Not", "Poseidone" e "Toghe Lucane", che delineerebbero uno scenario criminoso "peggiore di Tangentopoli", come annunciato da Carlo Azeglio Ciampi e Primo Greganti. 

L’ultimo suo articolo risale al 3 dicembre: un servizio sulle perquisizioni ed i sequestri della Procura di Salerno, con tanto di nomi di chi compariva negli atti giudiziari non più coperti da segreto istruttorio. Ciò che
deve fare comunemente un giornalista, per dovere deontologico nell’offrire una corretta e precisa informazione ai suoi lettori.

Sarà una coincidenza, ma la sera stessa della pubblicazione dell’articolo, riceve una telefonata del direttore Paolo Mieli (come racconta Vulpio sul suo blog) che gli comunica l’esonero dalla copertura delle indagini che stava seguendo nei suo viaggi tra Catanzaro, Salerno, Potenza, San Marino, Roma e Lamezia Terme.
Semplice scelta editoriale? Oppure una chiara ed evidente rimozione forzata, coatta, imposta magari da qualche "amico" potente?
O semplicemente il vizio tutto nostro dell’auto-censura preventiva?

Se fosse così sarebbe un episodio davvero grave, sul quale riflettere a lungo.
Dopo De Magistris ed i magistrati scomodi, anche i giornalisti troppo scrupolosi non sono esenti dal "trasferimento".



3 réactions


  • Paolo Praolini Paolo Praolini (---.---.---.99) 12 dicembre 2008 22:21

    Mi piace questo articolo che mette in risalto personaggi scomodi.
    Bisogna dar loro spazio e voce per esternare e far conoscere fuori cosa accade in certe situazioni.
    Un caso emblematico, dove la corruzione, gli intricati rapporti tra politica e malaffare sono arrivati all’ennesima potenza, ma tutto riesce ancora miracolosamente ad essere nascosto in un pentolone ormai strabordante e ricolmo.
    Manca veramente poco e vi sarà una esplosione , il suo contenuto inquinerà tutto l’intorno.
    Il problema è che questa volta ci sono dentro personaggi molto in alto nelle istituzioni.
    Mi auguro evoluzioni impreviste sul caso delle procure....


  • betta (---.---.---.67) 2 febbraio 2009 17:56

    elia ma cosa fai qui? bell’articolo...ma non ti fermi mai te a riposare...


    • Elia Banelli Elia Banelli (---.---.---.59) 3 febbraio 2009 18:27

      Ciao Betta, dò una mano al pluralismo delle idee.... :-P
      Ogni tanto dormo e mi prendo un caffè, tranquilla.... smiley
      Grazie, a presto.


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