Doriana Goracci Doriana Goracci (---.---.---.232) 9 febbraio 2021 09:16

AGGIORNAMENTO:

per cronaca, CUBA, da 61 anni sotto embargo, sviluppa QUATTRO VACCINI contro il Covid-19,TUTTI FINANZIATI PUBBLICAMENTE E PRODOTTI DA DUE SOCIETA’ STATALI: uno di questi – Soberana 02 – a marzo entrerà in fase 3 di sperimentazione, poi verrà messo in produzione e distribuito gratuitamente sia alla popolazione cubana che ai turisti sull’isola. "Non siamo una multinazionale che considera una priorità il profitto finanziario, il nostro obbiettivo è creare salute e la nostra distribuzione commerciale avrà una strategia umanitaria".
Parola del direttore Vicente Vérez dell’Instituto Finaly, di proprietà dello stato.
L’Avana è pronta a produrre circa 100 milioni di dosi esportandone una grandissima parte soprattutto nei paesi poveri.
FORSE AVRANNO DRAGHI PIENI DI SPERANZA...
E inoltre:
Il risultato della guerra per l’accaparramento delle dosi è “l’apartheid dei vaccini”, avvertono scienziati e attivisti di tutto il mondo. Nazioni a medio e basso reddito, come il Ghana e l’Africa Subsahariana, non potranno vaccinarsi fino al 2024. L’Uganda pagherà il vaccino Astrazeneca tre volte il prezzo che paga l’Europa. E se non si cambia strategia, oltre alla questione etica, le conseguenze economiche e sanitarie dell’accaparramento saranno disastrose anche per gli stessi Paesi ricchi.
Il costo della mancata copertura vaccinale globale è stimata da un think tank americano, la Rand corporation, a 1,2 trilioni di dollari l’anno. Le nazioni ad alto reddito perderebbero così 119 miliardi l’anno. “I Paesi ricchi hanno legami commerciali globali – spiega Marco Hafner, tra gli autori dello studio –, il rallentamento economico nelle nazioni più povere causato dalla pandemia avrà un effetto a catena in tutto il mondo”. Nessuno è salvo finché non tutti sono salvi: è il mantra che ripetono da mesi scienziati e attivisti in tutto il mondo. “Il più grande pericolo che l’umanità sta correndo passa sotto silenzio: solo 25 persone sono state vaccinate in Africa”, ha dichiarato Alberto Mantovani, direttore scientifico dell’Istituto Clinico Humanitas di Milano, in un’intervista ad Avvenire. “Escludere i Paesi poveri è scandaloso: il virus non si ferma ai confini e le due varianti oggi più temute vengono dal Sud Africa e dalla selva brasiliana”. Come dire che se il virus non viene combattuto globalmente continuerà a circolare sviluppando nuove varianti, forse più letali e resistenti ai vaccini, che torneranno ai Paesi ricchi come un boomerang.AstraZeneca venderà il suo vaccino a prezzo di costo al Sud del mondo. In India, il Serum Institute of India sta gestendo le maggiori spedizioni di vaccini sia AstraZeneca sia Novavax. Il Serum Institute esporta la propria versione del vaccino AstraZeneca – chiamata Covishield – in 92 dei Paesi più poveri del mondo, ma al prezzo che vuole: in India lo vende a 3 dollari a dose, 5 dollari per Sudafrica e Brasile, 7 dollari all’Uganda. L’Ue ha pagato il vaccino AstraZeneca 2 dollari. Includendo il trasporto, vaccinare una persona costerà invece all’Uganda 17 dollari. Né AstraZeneca né il Serum Institute hanno risposto alle nostre richieste di commento in merito. I vaccini di Pfizer e Moderna sono molto più cari. L’Ue li ha pagati oltre 14 dollari. I Paesi a basso reddito non potranno mai permetterselo. “Abbiamo assegnato delle dosi per la fornitura ai Paesi a basso e medio reddito a un prezzo senza scopo di lucro”, ci ha risposto Pfizer. Uno studio della Northwestern University (Usa) ha calcolato gli effetti sanitari di questa disuguaglianza: se i primi 2 miliardi di dosi di vaccini Covid fossero distribuiti proporzionalmente in base alla numerosità della popolazione di ogni nazione, le morti nel mondo diminuirebbero del 61%. Ma se le dosi sono monopolizzate da 47 dei Paesi più ricchi, i decessi si riducono solo del 33%. https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2021/02/07/lapartheid-dei-vaccini-ai-paesi-ricchi-il-52-di-dosi/6093016/



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