paolo (---.---.---.49) 27 agosto 2020 18:11

Fino ad oggi un migliaio di parlamentari ( nella grande maggioranza nominati) hanno fatto un esercizio di democrazia esemplare. Difatti sono sotto gli occhi di tutti i mirabili risultati. Da domani, tagliandone un terzo, crolla la rappresentanza dei territori e si crea un grave vulnus costituzionale. La Costituzione ha 73 anni. Quando fu promulgata c’erano solo il telefono (per i pochi che lo avevano), la carta stampata e la radio. Da allora il mondo è totalmente cambiato, oggi si comunica in mobilità, via web, terminali informatici, stazioni satellitari, tv via cavo ecc... ecc... ecc... Insomma siamo tutti interconnessi e tutti hanno la possibilità di accesso a tutte le fonti di informazione possibili .

Poi non si tiene conto che a partire dal 1970 sono diventati operativi i Consigli regionali (sorta di parlamentini fac simile) , ovvero una rappresentanza territoriale di secondo livello; e infine, trascurando le province, ci sono i Comuni che costituiscono una rappresentanza politica di territorio puntuale. Come si fa a dire che i cittadini sarebbero sottorappresentati e che 600 anziché 1000 rendano superfluo il Parlamento è un mistero. E’ arcinoto che abbiamo un surplus enorme di cittadini che vivono solo di politica. Poi che c’entrano le lotte partigiane .... boh!

Semmai se un rischio esiste, al netto dei risparmi nei costi, è che anche il Parlamento ridotto potrebbe replicare gli stessi difetti di quello attuale. Perché se la qualità dei componenti non cambia, il governo continuerà ad avere un peso tal quale. L’autorevolezza di una istituzione non è data dal numero dei componenti, ma dalla qualità della selezione con la quale vengono insediati.

Ho la netta impressione che dopo che l’attuale parlamento ha votato a stragrande maggioranza per il SI al taglio dei parlamentari, il fatto che ha condurlo in porto (dopo decenni di sole chiacchere ) sia soprattutto il M5S, faccia storcere il naso anche a coloro che erano favorevoli e che oggi si attaccano a motivazioni assolutamente pretestuose per rimangiarsi l’impegno.

Diversamente dall’articolista e contro queste logiche di puro schieramento, invito a gran voce a votare per il SI.


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