pv21 (---.---.---.216) 23 settembre 2017 12:57

VELLEITA’ >

Le rilevazioni statistiche di tipo socio-economico sono una “istantanea” dei fenomeno studiati.

TRAMITE alcuni dati cercano di sintetizzare e rendere comprensibili delle realtà molto complesse. Ne consegue che i dati esposti sono dei valori “contingenti” correlati ai canoni metodologici adottati.

Ciò precisato.


Appaiono perlomeno velleitarie certe più o meno pompose “interpretazioni” che i POLITICI danno delle periodiche rilevazioni ISTAT.

Perfino variazioni di pochi decimi di punto percentuale diventano la testimonianza di significativi mutamenti in atto. Per contro.

E’ fatto risaputo che il tasso di disoccupazione può calare anche solo se cresce il numero di soggetti sfiduciati che rinunciano a cercare lavoro. Nella categoria degli occupati sono ricompresi anche coloro che lavorano 1 ora alla settimana oppure con contratto part-time oppure a termine.

Non solo. C’è addirittura chi trasforma detti valori statistici in “posti di lavoro” effettivi. Con buona pace del dettato Costituzionale (art.36) che fissa il diritto ad una retribuzione “in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa”.

Così come appare altrettanto velleitario “promuovere”, oggi, l’occupazione dei giovani con la “decontribuzione” dei nuovi contratti, penalizzando così la futura “solvibilità” del sistema pensionistico.


In sintesi.

Quanto meno sarebbe più corretto esaminare, nell’arco di alcuni mesi, l’andamento delle varie voci che compongono i singoli dati statistici al fine di appurare l’eventuale uniformità della loro tendenza.

Per non cascare nella “trappola” basta andare Avanti con Metodo


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