Due concetti >
Allo stato attuale, un incremento di solo mezzo punto (0,5%) sia dei tassi di interesse sui nostri Titoli di Stato, sia del rapporto Deficit/Pil, significa “sottrarre” ben oltre 12 miliardi all’anno alle disponibilità pubbliche destinabili a investimenti.
Sarebbe altresì un ulteriore fattore di squilibrio dei nostri conti da porre a carico dei successivi esercizi di bilancio. Altra ZAVORRA “riassorbibile” se e quando l’economia tornerà a crescere ad un ritmo sopra il 2%.
Ecco il punto.
Scommettere sul domani in termini positivi non è intenzione-azione di per sé deprecabile. Pensare di rientrare dai debiti già contratti facendo nuovi debiti è una tecnica fallimentare (default).
Di più.
In uno scenario mondiale così “turbolento” è facile prevedere che senza il benestare di UE ed il collaudato “ombrello” di Bce il paese diverrebbe ancor più appetibile bersaglio della speculazione finanziaria (v. 2011).
Per quanto soggetta a imprevisti questa non è una partita a dadi.
La storia insegna che la Febbre del Tribuno non conosce remore, limiti …
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