GeriSteve (---.---.---.128) 13 luglio 2017 17:52

Caro Paolo,
in realtà la infiltrazione nella buona società e nelle istituzioni è molto più antica e non si limita ai giuristi: Navarra e Guttadauro erano medici (e tanti altri a Messina), Crispi era un garibaldino e poi un politico ministro e capo di governo (e non si contano gli altri politici e governanti), i Di Salvo erano esattori, Ruffini (quello per cui la mafia non esisteva) era un cardinale, Sindona era un banchiere... Effettivamente Carnevale e tanti altri magistrati di cassazione erano giuristi e hanno concorso bene, senza essere necessariamente punciuti.

Come bene affermato dall’autore, il concorso esterno non è un mostro giuridico, il mostro è la mafia e il concorso esterno è la sua forza, senza il quale non sarebbe neanche esistita.

Adesso si sta passando dall’aiuto nelle istituzioni da parte di alcuni personaggi esterni, ma ben concorrenti con la mafia, ad una presenza massiccia e talvolta dominante di quei concorrenti nelle istituazioni e nel governo.

Lo si è visto con i tanti intralci alla giustizia che favoriscono le prescrizioni, con la depenalizzazione di reati, con sentenze e proclami in favore della dignità di Riina, con i condoni, gli indulti, con i vergognosi aiuti all’immigrazione clandestina che sono veri attentati allo stato italiano e fonte di lucro e di arruolamento per le mafie.

Se oggi l’associazione mafiosa è reato, se lo è il concorso esterno, se è giuridicamente accertato che il superpoliziotto Contrada ha fortemente concorso quando però il reato non era chiaro, se è giuridicamente accertato che Andreotti è stato un mafioso, ma soltanto in un periodo che era prescrivibile quando è stato accertato... bhe, dobbiamo quasi essere contenti: con la mafia così presente nello stato potrebbe andare pure peggio.

GeriSteve


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