pv21 (---.---.---.149) 5 luglio 2017 12:51

REPETITA >

Il piccolo Charlie continua a vivere (o vegetare?) grazie al costante sistema di controllo ed al supporto vitale dei macchinari a cui è attaccato.

Bisogna che sia un soggetto titolato e/o un Ente specialistico a prendersi cura del piccolo e la piena responsabilità di un suo eventuale allontanamento dal Great Ormond Steeet Hospital di Londra.

Questo a riprova di come il combinato sviluppo di tecnologia e scienza medica sia sempre più in grado di alterare e rallentare il letale decorso di una patologia irreversibile creando una temporanea “sospensiva”, tanto artificiale quanto illusoria. NB. Da qui al cosiddetto accanimento terapeutico il passo è breve (modalità discutibile di “difendere la vita”).


Un punto fisso.

L’unico, sfortunato protagonista di tutta la vicenda è il piccolo Charlie.

Di sicuro non hanno voce in capitolo gli 83mila (pur generosi) donatori di 1,3 milioni di sterline che ne farebbero una “cavia” umana per una sequenza di “esperimenti” tutti da validare.

Come non capita a tutti i genitori di essere in grado ed avere le risorse economiche per restare sempre così vicini per un tempo indeterminato. E magari di seguire il figlio “silente” anche in altre parti del mondo.


Viene altresì il dubbio che sul rispetto dovuto a un essere umano prevalga l’affettuosa empatia mossa da un tenero “bambolotto”.

Focalizzare la sostanza evita di venir Travolti dalle Informazioni. ... 


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