GeriSteve (---.---.---.41) 7 giugno 2017 18:23

La mafia è nello stato e nei partiti.

Parliamoci chiaro: al giorno d’oggi buona parte dei suoi reati la mafia li compie attraverso le istituzioni statali, regionali ecc...

La mafia è profondamente entrata nelle istituzioni e non solo. Questa sentenza della corte costituzionale ne è la prova, ed è soltanto l’ultimo effetto della trattativa stato-mafia.

Questa bella uscita del presidente di Antigone è difficile da classificare: potrebbe essere collusione o semplice ingenuità. Però, per quanto ingenui si possa essere, non capisco proprio come si faccia a pensare che il nostro stato sia uno stato forte e democratico.

Il nostro stato è debolissimo e sta soccombendo alla mafia. E se manda fuori del carcere il mafioso gran capo delle stragi diventa ancora più debole, certo non più forte.

Dire che il nostro stato sia democratico è un grande azzardo: il nostro stato è dominato dai partiti politici che non solo sono ben infiltrati dalle mafie, ma alle mafie assomigliano sempre più. Al loro interno anch’essi sono organizzati verticisticamente dall’alto verso il basso e al basso dell’Italia, cioè ai cittadini italiani, impongono chi, secondo loro, li deve rappresentare in parlamento, con leggi elettorali chiarissimamente antidemocratiche e anticostituzionali. Di questo i nostri presidenti della repubblica non se ne accorgono mai e la corte costituzionale se ne accorge solo dopo anni.

Si può parlare di stato forte e democratico? e se è chiaro che purtroppo l’Italia non lo è affatto, si può pensare che per diventarlo, invece di cacciare via la mafia dallo stato, lo diventi scarcerando un boss che tutt’ora manda minacce di morte al pm Di Matteo e che non ha mai rivelato la rete di complicità che gli ha permesso di raggiungere e mantenere a lungo quel potere?

E che non ha mai rivelato per mantenere quali segreti ha ordinato di intimidire un mafioso facendo sequestrare il suo figlioletto, facendolo strangolare e facendolo sciogliere nell’acido?

GeriSteve


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