ATTO secondo >
Il nostro PIL è cresciuto del +1,9% dal 2015. Salvo che, nello stesso periodo, il nostro DEBITO è lievitato del +3,5% nonostante le decine di miliardi “iniettati” dal QE voluto da Draghi. Nel contempo la disoccupazione è calata solo di 1,2 punti percentuali (11,5%) e sono tuttora alcuni milioni le famiglie segnate dalla povertà.
ENTRO ottobre, come avverte l’UE, l’agenda politica del governo sarà chiamata a una “svolta” vera.
NON C’E’ più spazio per “addolcire” la crisi con cadenzate quanto costose “pioggerelle” di BONUS (un po’ a tizio, un po’ a caio e un po’ a sempronio).
Con la stesura della finanziaria del 2018 l’Italia dovrà fare uno “sforzo di bilancio sostanzioso” se vorrà restare ai vertici dell’Europa.
MA come, dove e quanto “incidere” per liberare tali risorse (decine miliardi) è il vero argomento “tabù”. Meglio ora dissertare sul tipo di legge elettorale da adottare per avere, quanto prima, un governo “rappresentativo” e “stabile”.
In soldoni.
Per il prossimo futuro non costa nulla contare sull’effetto “traino” di un’economia mondiale in più decisa ripresa. Viceversa conviene “sottacere” i risvolti devastanti di un malaugurato attacco speculativo sferrato sul fronte finanziario (banche, spread, ..).
Ergo.
Doveroso è riconoscere che tutto ciò coincide con l’avvento di “aria fresca e novatrice” portata dalla leadership di ammalianti figure “carismatiche.
La situazione è cambiata rispetto al 2008? Per forza.
Sarà però il finale (?) a suggellare questo Atto Secondo …
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