beppe miceli (---.---.---.87) 6 maggio 2017 19:59

Agitu Ideo mi vendette uno dei suoi capretti (salvato dai macelli pasquali) nel marzo del 2014 
Questa è la storia di Pilù, il capretto senza corna, così come la scrissi su Facebook corredandola con un album di foto (allego link dell’album fotografico su facebook) 
https://www.facebook.com/media/set/...

IL CAPRETTO PILU’, SALVATO E PORTATO IN AUTO AD ASSISI

E’ una storia incredibile, nata quasi per scommessa. Due mie amiche mi segnalano di aver creato un evento col quale tentano di sottrarre alla morte il maggior numero possibile di capretti maschi destinati al macello. Decido di partecipare effettuando il versamento per il primo affido. 
Giunge il giorno in cui si conclude l’evento ( 6 capretti salvati) e si deve provvedere alla loro consegna. Pearl Lauder si addossa anche l’incarico di effettuare il trasporto di tutti e sei i capretti fino a Reggio Emilia dove si incontrerà con Maria Grazia Trippitelli per consegnare i primi 4. Trascorrerà lì la notte per poi ripartire l’indomani mattina, il sabato, con Maria Grazia alla volta di Bologna dove ci saremmo incontrati anche con Patrizia Guerrazzi di Figline Valdarno. 
Troviamo il tempo per recarci nel bar della stazione di servizio, sederci, e bere un caffè: giusto il tempo per conoscerci di persona e scambiarci le nostre impressioni. Foto di rito, abbracci, apposizione dei collarini e subito ognuno parte verso la propria destinazione. Peccato non poter stare un po’ più insieme ma i nostri capretti, fin troppo pazienti, belavano non appena separati ed abbiamo pensato che fosse più giusto riprendere il viaggio. 
Passo per Firenze dove faccio salire la mia compagna e proseguo in direzione di Arezzo, Lago Trasimeno, Perugia, Assisi, Rivotorto d’Assisi dove si conclude il lungo viaggio del capretto Pilù.
Rivotorto è un piccolo paesino situato nella piana umbra, proprio sotto Assisi, ai piedi del Monte Subasio. E’ famoso per il suo Santuario dove è stato ricostruito quello che viene chiamato il Tugurio, nel luogo esatto dove Francesco D’Assisi e i suoi primi compagni si stabilirono per pregare e meditare.
La casa dove Pilù sarebbe andato a vivere, dista circa tre km da lì: un rurale nel mezzo dei campi, risistemato con grande amorevolezza e dedizione dall’interessamento di mia sorella e di mio cognato, facendolo rinascere dalle rovine in cui versava.
Per l’occasione si sono ritrovati lì 5 dei suoi 6 figli assieme alla compagnia dei suoi 8 nipotini, del pastore bernese Bea(trice) e di 4 gatti curiosi ma guardigni. 
Bea ha immediatamente familiarizzato, sollevandoci dalle molte preoccupazioni vista la sua esuberanza e la sua mole non indifferente.
Pilù è andato a vivere nella terra che calpestava frate Francesco, godendo delle stesse albe, dei tramonti, dei canti, dei profumi, dei silenzi profondi e assoluti. 
Siamo felici che ciò sia potuto succedere perchè il suo essere stato salvato dal macello possa servire da stimolo per i bambini dei miei nipoti che lo frequenteranno e che ne parleranno a scuola ai loro compagnetti di classe, perchè cessino le distinzioni fra animali da mangiare e quelli da accarezzare. 
Ringrazio Maria Grazia Trippitelli e Pearl Lauder anche da parte di mia sorella, dei suoi figli e dei suoi nipotini per questa loro iniziativa che sta illuminando il cuore di moltissime persone. Ma il ringraziamento vero e fondamentale va a mia sorella Maria Rosaria che da oggi in poi si prenderà cura di Pilù. Ti abbraccio forte, sorella mia.


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