pv21 (---.---.---.59) 24 aprile 2017 19:17

Ora tocca a noi >

Dopo la “mezza vittoria” di PL Bersani e la “decadenza” di S Berlusconi, i geniali strateghi del PD silurarono l’avveduta metodicità di E Letta e decisero di giocarsi l’atout del pimpante “rottamatore” M RENZI, al fine di surclassare l’onda montante del Movimento Grillino.

Incontenibile l’entusiasmo per il 40% alle elezioni Europee: frutto della “svolta” annunciata con il Bonus di 80 euro.

M Renzi dà avvio ad una vorticosa esternazione di “travolgenti” misure anti crisi e di riforme “epocali”. Insieme a infervorati appelli all’ottimismo, speranza e fiduciosa attesa.


Passano 3 anni.

Mentre il PD si “trasfigura” spuntano man mano delle “dissonanze”, tutte inascoltate. E arriva il momento clou.

Dopo la sonora batosta al referendum M Renzi molla la premiership.

P Gentiloni si becca una “eredità” di riforme da revisionare, conti pubblici non assestati e gravi problemi sociali ancora pendenti. Il Debito pubblico è cresciuto di almeno 150 miliardi (+6%) con 7-8 miliardi/anno di ulteriori interessi da pagare. Una “solida” ripresa è di là da venire e si prospetta un’altra dolorosa manovra “correttiva”.


Ecco il punto.

Nei sondaggi l’attuale PD, a firma M Renzi, è dato al 27%. Al terzo posto dopo lo M5S ed il rassemblement di centrodestra caro a S Berlusconi. DA TENERE ben presente è che, a bocce ferme, in una futura coalizione di governo di fonte parlamentare anche una forza politica di appena il 12-15% potrà assumere un ruolo determinante.


Ergo.

A fronte delle primarie alla gente di centrosinistra restano solo 2 scelte.

Continuare con questa “congrega” politica sempre più gestita a immagine e somiglianza del suo sommo leader carismatico. Facendo tesoro di una mai tramontata “scuola” democristiana.

OPPURE. Cogliere l’opportunità del voto per notificare il “totale rigetto” di una linea politica: monocorde e “favolistica”,  sorretta da “potentati” personificati, tanto “verticistici” quanto “esclusivi” e non confutabili. NON PERDERE così l’occasione di dare il chiaro segnale che serve da subito un programma “veridico”, discusso e condiviso, fatto di soluzioni tangibili e misure efficaci.


PS: a un magistrale comunicatore, per sua natura, non passa quella Febbre del Tribuno che non conosce remore, limiti …


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