pv21 (---.---.---.159) 11 marzo 2017 18:02

STARE ai fatti >

Non è la prima qualità dell’informazione. A mo’ di esempio.


Preso spunto dal crollo del cavalcavia sulla A14, nel tratto a sud di Ancona, molti dei media hanno titolato “in Italia tutto crolla”.

TITOLO roboante che non attiene all’accaduto.

Il repentino cedimento della struttura non è riconducibile a un degrado e/o all’incuria, bensì è coinciso con un intervento diretto a ripristinare, tra la strada ed il ponte, l’originario dislivello regolamentare ridotto per via dell’ampliamento della tratta autostradale.

Operazione che non è una novità tecnologica, ma che ha delle serie implicazioni in termini di sicurezza.

ECCO il punto!.


NON serve domandarsi quante probabilità ci sono che una arcata crolli durante i lavori, bensì quali danni può provocare un fatto “imprevisto”.

Con la sottostante autostrada ancora percorribile la conta delle possibili vittime può variare non di poco. Dal singolo motociclista fino alle decine di passeggeri a bordo di un pullman.

Quanto BASTA a validare la necessità di chiudere la tratta, almeno nei periodi di tempo occorrenti per scollegare l’arcata e poi per il definitivo fissaggio.

Si tratta di un paio di finestre temporali (24-36 ore) che darebbero la piena “agibilità” di manovra agli stessi operatori.


Per contro sui media non si trovano “accenni” a tale risvolto inerente la sicurezza e collegato ai fatti riportati.

Non è Tutta colpa di Carosello se anche l’informazione propende a …


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