gianfranco (---.---.---.210) 11 febbraio 2017 09:10

vorrei aggiungere una cosa che spero sia parte integrante dell’argomento di questo articolo. io ho venticinque anni e non ho un diploma in quanto ritiratomi dagli studi parecchio tempo fa. voglio parlare dei professori, e per non fare di tutta l’erba un fascio specifico già da ora che non sto parlando di quelli con la P maiuscola che fanno di tutto per invogliarti allo studio.


io mi ricordo di professori senza amore per il mestiere, noiosi e con un gap generazionale davvero notevole. persone che ti guardavano male quasi con un fare borghese per i motivi più insulsi. la scuola dovrebbe essere uno stimolo costante per il cervello del discente e non una sorta di luogo medievale dove emarginare il diverso, o dove la lezione di informatica è un dettato (dettato molto lento) da parte di una signora abbastanza anziana da saperne meno di me, che sono nato "ciappinando" prima sull’amiga e poi su un pc.

"il ragazzo non si applica", ma il professore non si aggiorna, così come il sistema scolastico.

ho sempre sentito frasi del tipo "imparare a memoria" o "prendere in giro il prof." argomentando il poco che sai in un discorsivo arrampicarsi sugli specchi, perché la materia non diventa interessante. o anche perché è impossibile che tutti riescano a seguire una lezione se venti alunni su venticinque pensano di essere in una giungla col benestare dei docenti, che volenti o nolenti riescono a seguire meglio poche persone (è ovvio che non voglio addossare la responsabilità di tutto ciò unicamente ai docenti, che spesso sono persone piene di sani principi che si ritrovano a combattere con l’orribile realtà scolastica che tutti conosciamo).

un altro metodo per far perdere interesse e voglia anche a quei pochi che amavano studiare era "modificare i voti sul registro in base a regalini e cibarie"
come nella peggiore puntata del becero "pomeriggio-5" le lezioni si trasformavano in un talk-show, dove il/la prof riceveva pasticcini o altri pensierini, accompagnati da storie di vite smielatamente patetica (mi sta nascendo un figlio, i miei genitori la salutano,bigliettini di auguri etc etc). non parlo delle condizioni fisiche delle scuole che ho frequentato perché ovviamente non dipendono dai professori, ma ovviamente influiscono sullo studente.... e questo era il liceo.

adesso vorrei parlare dei docenti universitari.
la mia ragazza si è da pochissimo laureata, e dato che non sono un troglodita che vive di tv ho voluto sempre seguirla e provare ad aiutarla, per quanto potessi, nel suo percorso di laurea. interessandomi, ascoltandola, e ripetendo insieme a lei la dove potevo. sono rimasto disgustato dal metodo utilizzato da alcuni professori. stesse problematiche della scuola superiore, ma qui spendi molti più soldi.
una professoressa ammetteva solo i propri libri all’interno del programma, originali (non era abbastanza milionaria), altri prof. richiedevano obbligatoriamente la presenza in corsi dove non era necessaria, facendo circolare un illegale foglio delle presenze da far firmare lezione per lezione. altri hanno metodi di insegnamento risalenti al 1800, come i loro libri (e la loro data di nascita). altri bocciavano agli ultimi esami per fare intascare più soldi all’università o semplicemente perché avevi osato non abbassare la testa alla loro enorme puzza sotto il naso. sarò io cinico e pessimista ma questa grande "istruzione" io me la immagino sempre più vicina a quella dell’epoca dei signori e delle signorie.

è vero che il pesce è marcio dalla testa, ma quando è marcio è marcio tutto.
e questo era il mio pensiero, quello di un ragazzo che non è mai stato attirato in modo positivo dal sistema scolastico, che marinava la scuola e che preferiva farsi un’opinione e una cultura da autodidatta. i pochi Prof muniti di gonadi quadrate li ricorderò sempre e li porterò dentro con affetto eterno.(ps. ho dimenticato di nominare prof. e presidi che prendono soldi a nero mensilmente spacciandoli per tasse e approfittando dell’ignoranza della gente).
ti ringrazio per l’articolo da te scritto perché mi ha dato lo spunto per questa mia riflessione. ti auguro una buona giornata.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito