pv21 (---.---.---.204) 12 febbraio 2017 18:49

PERPLESSITA’ >

Salvo altri chiarimenti, le motivazioni espresse nella Sentenza 35/2017 della Consulta sull’Italicum non appaiono del tutto convincenti. Nel merito.


La LISTA che primeggia con il 40% dei voti validi viene “premiata” mediante l’attribuzione di 340 seggi, cioè con il 54% del totale disponibile. Avrà quindi i NUMERI per governare il paese per ben 5 anni, decidendo in piena autonomia.

Questo a fronte delle altre rappresentanze elette con il 60% dei voti espressi. E nulla vieta che con un 40% di astenuti detta lista di fatto rappresenti solo il 25% del corpo elettorale. (NB: analogo “effetto distorsivo” del metodo democratico già rilevato per il ballottaggio).

Non solo.

Ove la stessa lista si fermasse al 39,9% non avrebbe diritto a cotanto “premio” pur restando davvero arduo cogliere una sostanziale differenza nella rappresentatività della volontà popolare. Da qui le perplessità legate al giudizio che, ai fini di detto “premio”, la soglia del 40% “non è irragionevole”.


Alternativa.

Una SOLUZIONE ben diversa sarebbe stabilire una quota fissa e contenuta di seggi “aggiuntivi” (tipo 5-6% del totale) da attribuire alla lista più votata.

Validerebbe la “scelta” di un certo indirizzo programmatico e ne favorirebbe la “stabilità” attuativa. SENZA tuttavia precludere la necessità di dover concretizzare ulteriori alleanze al fine di conseguire una “solida” maggioranza di governo.


In quest’ottica ogni formazione politica in campo avrebbe il preciso interesse nonché “onere” di raccogliere il più vasto numero di consensi.

La SOGLIA del 40% non sarebbe più l’unico presupposto, traguardo e, come tale, “vincolo” di una campagna elettorale.

Dare spazio alla “eguaglianza del voto” è il vero argine al Consenso Surrogato di chi …


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