
Grazie per l’apprezzamento. In realtà il contenuto di questo articolo è sostanzialmente identico a quello che pubblicai a proposito del referendum del 4 dicembre. Del resto era una scelta obbligata: volendo intervenire nel dibattito sulla legge elettorale non avrei potuto scrivere nulla di diverso. La priorità, in un caso e nell’altro, è difendere la tenuta democratica del paese dal regime partitocratico e dalle mire di dominio che vengono dall’esterno.
Sono ancora pochi quelli che nel mondo della informazione e della politica sono disposti a riconoscere la gravità del colpo tentato con la riforma Napolitano-Renzi-Boschi, e probabilmente rimarranno pochi, perché anche solo scalfire la superficie di questa materia metterebbe in luce l’origine dell’anomalia italiana.
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