Israele è appeso sull’orlo di un baratro, e a portarlo a questo punto non sono stati i suoi nemici esterni ma l’ideologia di chi lo guida. Non c’è nulla di "ebraico" nel gesto del soldato Elor Azaria, né in chi chiede, e sono molti, sia graziato. C’è molto invece della eredità storica e ideologica del terrorismo nazionalista dei padri fondatori e dell’integralismo religioso, che ha stretto con esso una alleanza perniciosa.
Israele ha i mezzi per difendere e rivendicare il suo ebraismo dai nemici esterni, ma sembra incapace a difenderlo da quelli interni.