Fabio Della Pergola Fabio Della Pergola (---.---.---.128) 18 dicembre 2016 16:38

La scena politica attuale si presenta tripartita: PD, M5S e un’area di destra divisa tra NCD, ALA (Verdini), FI, FdI, Lega. La sinistra radicale al momento non è pervenuta. Questo ventaglio di proposte politiche lascia insoddisfatta un’area ampia che va dalla sinistra-sinistra ai fuorusciti-critici del M5S alla sinistra PD. A questa si affianca un’altra parte di elettori critici che non si riconosce né nelle tre aree maggioritarie né nelle frange minoritarie. Tutta questa zona che definirei semplicemente di opposizione critica non rappresentata è quella che viene definita in gergo una "prateria elettorale" non raggiunta.

Se gli steccati restano quelli attuali: con il M5S saldamente arroccato su posizioni di intransigente indipendenza non dialogante con nessuno, ma ridimensionato per la sua prevedibile "questione romana", l’unica possibilità reale di governo è un asse PD+NCD+ALA (cioè l’asse renziano di ispirazione democristiana) che spingerà la sinistra PD su posizioni insostenibili a lungo e FI costretta a scegliere fra un appoggio più o meno aperto al governo o ad appiattirsi su una destra di opposizione (verso la quale convergerà anche Salvini prima o poi).

L’unica alternativa (reale) è che venga riproposto un asse opposto (sinistra PD+sinistra-sinistra+fuorusciti M5S) in grado di attrarre una certa parte dell’elettorato astensionista e capace di dialogare con un M5S (ammesso che questo diventi meno onanista). Che però, così facendo, rischierebbe di perdere parte della sua autonomia/originalità/credibilità diventando un partito più "normalmente" trattativista. Altro non vedo.


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