Persio Flacco (---.---.---.195) 8 dicembre 2016 22:08
L’ipotesi dunque sarebbe questa: israeliani, russi, siriani, eventuali altri, avrebbero segretamente concordato di stabilire una "linea rossa" per cui a Israele verrebbe tacitamente riconosciuto il diritto di eseguire incursioni in territorio siriano per impedire il trasferimento di armi sofisticate a Hezbollah in Libano.

Se l’ipotesi fosse vera, ciò implicherebbe che i raid effettivamente condotti da Israele in territorio siriano avrebbero avuto l’implicito assenso di Russia e Siria. A supporto di questa ipotesi si fa notare che, finora, né russi né siriani hanno reagito agli attacchi. Non reagiscono; ergo: assentiscono.

Ma questa ipotesi, che *casualmente* tende a legittimare i raid israeliani, ha un evidente punto debole: se russi e siriani sanno che i trasferimenti di armi a Hezbollah provocano i raid israeliani, perché consentono che siano organizzati? Nei raid ad essere violato è lo spazio aereo siriano, ad essere colpite sono infrastrutture militari siriane, a subire un danno di immagine sono russi e siriani: perché si esporrebbero a tutto questo invece di vietarli? 
Inoltre, perché Israele colpisce in pieno territorio siriano invece che colpire i convogli al loro arrivo in territorio libanese o in prossimità del suo confine? Possibile che la sua intelligence sia più efficace in pieno territorio ostile piuttosto che ai suoi margini?

Infine, quali prove vi sono che i raid israeliani sono diretti a colpire i trasferimenti di armi a Hezbollah? Solo chi ha una fede cieca in Netanyahu può considerare vero a prescindere che sia quello il loro obiettivo. Anzi: ormai Netanyahu non deve nemmeno più affermare nulla, dal momento che in giro per il mondo dispone di una pletora di suoi megafoni pronti a giurare che è quello, e solo quello, l’obiettivo dei raid. Tutti gli altri (evidentemente antisemiti in incognito) gradirebbero dei riscontri verificabili, altrimenti tendono a dubitare.

La sua ipotesi è un generoso tentativo di salvare la reputazione di Netanyahu e della sua cricca di guerrafondai, ma non sta in piedi.

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