Kocis (---.---.---.68) 13 novembre 2016 15:36

Certo gli angoli di lettura del film possono essere diversi. Comprensibile, è il sale della diversità e della democrazia.

Nel suo scritto, Angelo Umana, dopo la descrizione di massima del film, sostiene che “oggi una votazione sulla rinuncia ai 7 minuti si farebbe online con tutte le 300 dipendenti”.

Forse una visione futuristica, drammatica per la nostra Gaia Terra. “ 7 sette minuti”? E se i minuti fossero stati cento? E se cento ( sui trecento in essere nel luogo lavorativo del film ) fossero stati i licenziamenti messi sul “piatto della bilancia”? O per altro ancora? Si doveva lo stesso fare la “votazione on line”?

Meno male che i luoghi di lavoro sono ancora frequentati da Umani, in carne, ossa, che nel loro costante interscambio, fanno scaturire, calore, passione e sentimenti. Si guardano, si toccano, scambiano battute, opinioni, sulle dinamiche lavorative e sulle loro tribolazioni quotidiane. Si aprtecipa e si decide tutti assieme, guardandosi negli occhi. Del resto, nel film ( come nella realtà) la votazione in Consiglio di Fabbrica era un preambolo. Dopo tutto era rimesso all’assemblea e al voto delle lavoratrici.  

“Domani”, chissà, quando le robotizzazioni assumeranno dinamiche generalizzate, e gli umani maciullati (…chissà se avverrà……..), e il mondo, livellato, sarà guidato da alcuni fantascientifici burattinai che comandano sulle ricchezze complessive e sui bottoncini delle armi di distruzione di massa,  chissà, se mai avverrà!

Dovrebbero ( anche per oggi) , dovranno essere i singoli, che, egoisticamente, in solitudine,  roboticamente, chiusi nelle loro isolate stanze, lontani dai rumori e dai contatti umani,  decidere on line?

E, poi, alfine, pur vivendo in un mondo pervaso da contraddizioni, che significa metter il “brodo”, richiamando ( come si fa nello scritto): Bertinotti ( ex presidente della Camera, impegnato per lunghi anni nella Cgil), un emerito storico segretario della Cgil ( Lama), e infine Boldrini, attuale presidente della Camera, che, come ben noto, nel suo percorso di vita ha lungamente svolto attività lavorativa a sostegno degli “ ultimi degli ultimi”; profughi, migranti, uomini, donne e bambini, fuggiti da guerre e carestie, e in molti annegati in mare.

Sembra di capire che un venticello di “antica memoria” venga ancora riportato alla luce. Per Bacco! le organizzazioni sindacali e la dignità dei lavoratori, ritornate con la dura lotta della Resistenza, dopo la violenta cancellazione del regime fascista, sono sempre uno strumento fondamentale del mondo del lavoro. Almeno, fin quando Costituzione sarà!

Occhio ben vivo al referendum del 4 dicembre!


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