Persio Flacco (---.---.---.195) 13 novembre 2016 11:53

Siccome sono uno scettico per metodo e per principio, confesso che ho pensato anche io al parallelo Trump-Grillo. Sulla base del seguente ragionamento. 

Negli USA, come nella maggior parte degli stati occidentali, è un fatto che i fenomeni legati alla globalizzazione hanno colpito in modo duro certe classi sociali. L’architettura istituzionale disegnata sul bipolarismo o, peggio, sul bipartitismo, nega di fatto rappresentanza alla loro necessità, dato che entrambe le facce della medaglia bipolare o bipartita concordano sulle linee guida politiche che sostengono globalizzazione e annessi, con poche differenze marginali.
Questo comporta che una certa quota di rabbia, anarchica e pericolosamente distruttiva, lieviti all’interno del sistema fino a minacciarne le fondamenta.
Come potrebbe il sistema bipolare difendersi da essa continuando però a tenere il timone nel solco della globalizzazione? Semplice: dando occultamente spazio a leader come Grillo, che intercettano l’avversione antisistema e la incanalano verso forme di iniziativa politica eclatanti, che soddisfano la voglia di protesta e di denuncia, ma non distruttive e difficilmente strutturabili in vera opposizione politica alternativa.
Trump appartiene a questa classe di capipopolo innocui? Me lo sono chiesto, e mi sono risposto che no, non vi appartiene.
In realtà credo che la partita che si sta giocando negli USA sia assai più vasta e profonda di quanto appaia ad una osservazione superficiale e contrappone una parte delle elites politiche e sociali statunitensi contro un’altra parte di queste. Per semplificare, riducendo di molto il campo, credo che Trump abbia l’intenzione di espellere dalla cabina di regia del potere USA l’ideologia neocon assieme alle organizzazioni che concretamente la elaborano, la sostengono, la traducono in atti di governo a 360 gradi.
Si tratta in sostanza di un sistema di potere, insediatosi dentro il sistema di potere prettamente statunitense, che ha finalità sue proprie, di natura sovranazionale, poco o nulla coincidenti con gli interessi e le finalità specificatamente americani.
Può darsi che mi sbaglio, ovviamente, ma già alcuni segnali si possono scorgere, e vanno in questa direzione.

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