Persio Flacco (---.---.---.195) 27 ottobre 2016 12:47

Indubbiamente i fatti di Goro e Gorino sono stati un brutto spettacolo, e l’esiguo numero di migranti assegnati ai due paesi, se rapportato alla esagerata e irrazionale violenza del rifiuto, rivela che nella pancia di quei bravi cittadini covava un rancore inespresso al quale quel pugno di stranieri ha fatto da detonatore. Sono dinamiche che vanno comprese, che non basta condannare, se si vuole essere una sinistra diversa da quella confusa che non trova di meglio dell’accodarsi ai sermoni di Papa Francesco.

Soprattutto quell’episodio va inserito nel contesto più ampio del crescente e sempre più diffuso malessere dei cittadini europei di fronte ad un fenomeno che sta acquistando dimensioni epocali: quello delle ondate migratorie verso l’Europa.
Un fenomeno che sta alimentando l’avversione verso l’Unione Europea facendo crescere un po’ in tutto il Vecchio Continente movimenti il cui programma politico è spesso smaccatamente razzista, sciovinista, di destra. Che è stata una delle cause dell’uscita dell’UK dalla UE, che sta facendo scricchiolare la stessa struttura comunitaria.
Allora, forse, è il caso di analizzare le cause del fenomeno, che minaccia di riportare indietro di un secolo l’Europa e di vanificare decenni di esperienza comunitaria.
Ebbene le cause sono semplici da identificare: il caos sparso a piene mani in medio oriente e in Africa dalle imprese statunitensi ed europee. Milioni di persone si sono messe in movimento fuggendo da guerre e carestie, a determinare le quali c’è anche la responsabilità dell’establishment europeo a rimorchio di quello americano.
Questo è del tutto evidente, e non serve nemmeno elencare le azioni poste in essere dai decisori occidentali per prenderne atto.
Dunque esiste una sola conclusione possibile: i governi europei sono la causa degli attuali mali d’Europa. E sarebbe bene non lasciarsi fuorviare da uno dei mille episodi di intolleranza che è possibile enumerare riguardando le cronache di questi ultimi anni, dedicandosi invece a rispondere alla domanda principale: cosa sta succedendo ai rapporti tra leadership e cittadinanza in Europa?

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito