Pseudo Novatori >
Da un lato non sono pochi i soggetti che, ancorati a un certo modello di vita, recalcitrano ad ogni prospettiva di cambiamento.
Dall’altro non mancano i soggetti che, tenaci fautori del progresso, abbracciano come nuova e migliorativa ogni tipo di riforma.
Di quest’ultima categoria esempio tangibile è oggi offerto da quei sedicenti “opinionisti” entusiasti estimatori della “Buona Scuola” patrocinata da Renzi.
A loro dire, si tratta di un’auspicata proposta di “ammodernamento” del sistema educativo finalmente in grado di formare le competenze di una “nuova” cultura all’altezza del XXI° secolo.
Ovvero del modello didattico della scuola del futuro, orientato a sviluppare negli studenti alcune puntuali capacità.
Come quella di ragionare con la propria testa, di avere spirito critico e di impegnarsi a fondo. Non solo. La capacità di risolvere i problemi, di innovare e migliorare, di comunicare ed interagire in un’ottica di squadra (team).
Di fronte a certe affermazioni c’è da chiedersi quali sarebbero le effettive novità di metodo e contenuto.
Nell’intenzioni del mussoliniano Ministro Gentile anche la sua riforma della scuola (1922-23) era pensata e dedicata "ai migliori".
E fin da allora ogni “nuovo” modello proposto è partito dall’assunto di servire a Scoprire le capacità primarie …
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