(---.---.---.41) 10 agosto 2014 19:24

Sig. Libranti,

sono l’autore del primo commento, che si lamentava che lei non ha raccontato l’interezza sulla legge 269 del 2005.

Questo link: https://it.wikipedia.org/wiki/Refer...

spiega a grandi linee la legge. I principali punti che contestavo sono:

1. Il "premierato": troppi poteri in mano al "capo"

2. Svuotamento del ruolo del Capo dello Stato

3. Aumento dell’influenza del governo sulla Corte Costituzionale

4. Idee troppo di parte (Berlusconi), con metodi poco democratici e trasparenti. Non è così che si tocca una Costituzione che riguarda 60 milioni di persone.

Noto che ora nel disegno di Renzi ci sono molti elementi simili al 2005. Non si può descrivere questa riforma come quella d’allora citando semplicemente il bicameralismo perfetto. E’ assai più giusto definirle un tentativo di autoritarismo.

Credo che una democrazia ben funzionante sia un meccanismo delicato, dove la distribuzione dei poteri sia fondamentale per evitare derive pericolose. Meglio una democrazia più lenta ma più sicura che una veloce ma fatta male. Meglio poche leggi, ben ponderate, che una selva di leggi fatte, poi modificate, poi applicate male, poi condonate, sempre secondo l’aria elettorale che tira al momento.

Ci hanno riempito la testa di fandonie sul bicameralismo perfetto, che ci avrebbe "rallentato". Balle! Quando hanno voluto fare in fretta ci sono riusciti. Abbiamo più leggi degli altri paesi simili al nostro. Il bicameralismo non è un problema. Certo, una camera si potrebbe eliminare - ma non trasformarla in un resort per consiglieri regionali!

Libranti, ci pensi bene. Renzi e Berlusconi ci stanno raccontando un sacco di balle. La bontà delle istituzioni si ottiene con gente buona che le popoli, non importa il numero di parlamentari, il numero di camere e via dicendo. Pensiamo alla "governabilità", altra balla colossale. Abbiamo visto sfasciarsi partiti, coalizioni e interi archi politici. Se le maggioranze e le opposizioni parlamentari fossero oneste non ci sarebbe alcun bisogno di governabilità; invece quasi sempre non fanno altro che campagna elettorale permanente, e il popolo bue non capisce.

Quello che ci servirebbe sarebbe che sparissero i partiti, non un ramo del Parlamento. Allora sì che cambierebbe la musica.

Cordiali saluti,

Gottardo


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