(---.---.---.235) 20 giugno 2014 19:24

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La riforma di Renzi prevede un Senato delle Autonomie “non elettivo”. I Consiglieri Regionali individuano (come?) i migliori tra loro (si spera) che vanno a comporre il nuovo Senato. Onere “aggiuntivo” da assolvere senza ulteriori indennità (gratis).

Sono dei prescelti “benemeriti” con una funzione di indubbia natura politica. Tale è la partecipazione alla approvazione di leggi costituzionali e trattati internazionali, alla scelta di massime cariche Istituzionali, alla disciplina dei diritti base della persona, ecc.

Da notare. Una sana visione della “trasparenza” democratica vuole che i cittadini, nel dare il voto di “preferenza”, sappiano subito quali tra i candidati Consiglieri potranno essere designati a cotanto incarico. E’ innegabile che, in assenza di una “investitura” popolare, i Consiglieri così “nominati” soffriranno di una qualche “sudditanza” verso il gruppo designatore.

Non ultimo. Trattasi della principale componente del nuovo organismo. Eppure appaiono del tutto “ignorate” le implicazioni dello “scioglimento” regionale di cui all’art.126 della Costituzione.

Resta un dubbio. Le tentazioni oligarchiche sono l’anima di qualsiasi casta di Primi Super Cives


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