(---.---.---.99) 16 febbraio 2014 12:48

Cronoscalata >

Da 1 anno Renzi cercava di candidarsi a Premier. L’ha vista brutta quando Alfano ha mollato Berlusconi per restare al governo con Letta. Aspettare un altro anno (con avvio ripresa e rilancio del paese) per Renzi significava perdere il posto in prima fila.

Così, eletto Segretario, si è guardato bene dal contribuire a rinvigorire l’azione di Letta mettendo la sua impronta nelle scelte e nella squadra di governo. Più proficuo è stato accodarsi al coro dei critici “dubbiosi”.

La sua “urgente” priorità è diventata quella di rincorrere il varo di una nuova legge elettorale e di un pacchetto di riforme di medio periodo. Tutto per marcare il segnale di una forte “discontinuità”.
Alla fine Letta si è dovuto rimproverare l’eccesso di fiducia-lealtà tenuto verso gli organi del partito.

Da qui.
Renzi, come Segretario e Premier, potrà dispiegare tutto il ventaglio delle misure più volte evocate per imprimere una svolta al paese.
Valga qualche notazione di merito.

Avventato, se non illusorio, è contare su un patto di legislatura.
Renzi ha tempo 1 mese per chiudere la partita della nuova legge elettorale e circa 1 trimestre per “sostanziare” le ricette scioccanti di quella sua “rivoluzione radicale” sin qui ignota allo stesso PD.
Non può infatti mancare all’appuntamento con l’elezioni Europee.
Di più.
Per “correre” alla meta non potrà in alcun modo “penalizzare” Alfano e neppure “infastidire” Berlusconi. Altrimenti il rischio delle sue “smisurate” ambizioni ricadrà sull’identità e la rappresentatività del partito.

Da annotare.
Risollevare il paese dalla crisi non è una gara di cronoscalata. La storia insegna che la Febbre del Tribuno non conosce remore o limiti fino a …


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