(---.---.---.223) 6 ottobre 2013 12:43

Fraintendimento >

Il terribile naufragio occorso di fronte a Lampedusa ha tutti gli “ingredienti” di un tragico evento a forte impatto mediatico.
Tanti cadaveri portati dal mare oppure intrappolati dal barcone ribaltato e affondato. Dietro, storie di fuga dalla miseria e di disperazione.
Tutto reale, tutto tragicamente vero.

Eppure qualche “riserva” si può avanzare sulla decisione di proclamare una giornata di lutto nazionale.
Questo non è il primo e neppure l’ultimo episodio di una catena quasi irrefrenabile.
Di mezzo c’è il traffico internazionale di esseri umani ed il reato di favoreggiamento dell’ingresso clandestino.
Non manca neppure la sensazione di un evento luttuoso focalizzato e “alimentato” per i soliti dibattiti e contrapposizioni “del giorno dopo”.

Trattasi, in ogni caso, di un dramma non “circoscrivibile” all’area di responsabilità e alla presa di coscienza del popolo italiano.
Un conto è soccorrere chi ha bisogno di aiuto e dare dignitosa sepoltura alle vittime di una sciagura. Scelta ben diversa è dichiarare il lutto nazionale.
C’è il concreto rischio di essere sempre più Travolti dalle Informazioni


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