(---.---.---.97) 16 giugno 2013 14:58

Ma anche un appello ai cittadini, la democrazia liquida, può essere fazioso.


Chi stabilisce quando si debba chiedere al popolo del web di votare e su cosa?

Se rifletti un po’ ti renderai conto che le uniche cose messe ai voti in quel blog sono ciò che Beppe Grillo decide mette ai voti, quando lo dice lui e nei modi da lui scelti e in genere non chiede mai conferme del popolo del web su cose che gli stanno bene, che ha deciso lui debbano andare in un certo modo, non sia mai venisse smentito?!

Grillo si rifà al popolo del web che usa come branco per tacitare qualsiasi dissenso interno o impedire qualsiasi azione da lui non prevista: solo in quei casi mette ai voti, anticipando il tutto con un post che ne orienti i risultati.


Avete messo ai voti chi e come può comunicare con la stampa? Avete messo ai voti le riunioni in segreto negli agriturismi? Avete messo ai voti l’appoggio ad un governo di centrosinistra? Avete messo ai voti la possibilità di appoggiare candidati diversi dai vostri o c’è stato un diktat dalla direzione, per cui certe consultazioni non erano proprio pensabili? Prodi, per dirne una, era un candidato presidente della repubblica gradito alla base. Avete messo ai voti che non si dovesse appoggiare la sua elezione o era così ovvio che non si dovesse fare da non richiedere consultazioni?

Uno vale uno: se mi iscrivo domani al vostro bel movimento, posso chiedere di mettere ai voti la leadership di grillo e accettare un responso democratico? Posso chiedere di mettere ai voti il fatto che un rappresentante in parlamento abbia GIA’ ricevuto mandato e quel mandato basta per un’intera legislatura e non deve aspettare di sentirsi dire cosa fare ogni volta, su ogni singola questione, che uno si chiede che ce lo abbiamo mandato a fare se poi non può fare niente di sua iniziativa. Si può mettere ai voti che il tutto non debba passare attraverso una forma blog ma, ad esempio, un forum controllato da attivisti sicuri, che però garantisca - grazie alle differenze del mezzo - una maggiore parità di accesso e scambio di informazioni?

Si vota tutto o solo quello che fa comodo?


Per come funziona oggi quel blog, il ricorso di Grillo al popolo del web non è altro che un modo per nascondersi nel gruppo quando si tratta di prendere decisioni controverse, opportunamente orientando prima quel gruppo, perché se ci fai caso non è che votate ogni volta per tutto. Votate solo per le questioni che tira in ballo Beppe Grillo e Casaleggio e in modo orientato.

Ad esempio, contro la stampa la domanda era: chi è più fazioso? Il sondaggio poteva essere fatto in modo diverso: la stampa è faziosa? Risposte previste: si e no. Il giornalista tot è fazioso? Risposte previste: si e no. Il tutto magari cercando di orientare poco i risultati della consultazione prima evitando di inserire post che anticipino i risultati del sondaggione. Lo vuole il popolo della rete, no? Peccato che al popolo si può mettere in bocca di tutto, specie se si opera in forma così unilaterale.

Questa è la democrazia dei sondaggi di Berlusconi, ma in forma 2.0. Migliorata a livello di comunicazione per sembrare meno discutibile, ma stringi stringi il succo non cambia.

Il sondaggione contro la Gambaro chi lo ha chiesto? Il popolo della rete o è stata un’iniziativa di Grillo? E lei potrà fare altrettanto? Potrà chiedere al popolo della rete di mettere ai voti il ruolo di Grillo? Avrà l’agio di aprire un post in cui scrivere ciò che pensa come fa il guru? No, perché non vi siete resi conto di una cosa, voi grillini: i parlamentari del M5S non possono parlare con la stampa e non hanno lo stesso accesso libero al blog di Grillo: se per qualche motivo vanno in rotta di collisione con il gran capo, voi ascoltate una campana sola, quella di Grillo. E decidete avendo ascoltato una campana sola. Democrazia nel campanile.

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