(---.---.---.115) 10 maggio 2012 15:50

Il problema da snocciolare, non è a mio parere dove si deve collocare un partito o un movimento, e non perchè si possa poi fare i furbetti per future alleanze, è invece l’idea di cambiamento reale che si riscontra in queste neoformazioni. A mio parere il partitismo tradizionale è ormai alla frutta per tutta una serie di motivazioni, che vanno dalla evidente incapacità di sostenere impegni gravosi come l’occupazione, la recessione e via dicendo e la truffaldina gestione della politica che inevitabilmente si riflette sulle masse. Nasce allora la consapevolezza che la strada da imboccare non è quella che va a destra o a sinistra piuttosto che al centro, ma e quella che con un duro lavoro di spianamento prima e di livellamento e asfalto dopo ti permettono di percorrerla senza quei grossi scossoni che a lungo andare mettono a dura prova le energie di tutti. In questo contesto, si pone il programma del Movimento 5 stelle di Beppe Grillo, un programma snello facilmente comprensibile, ma soprattutto onesto, non ti permette assolutamente di diventare il professionista della politica, ma ti obbliga a servire la politica con assoluta abnegazione e per una durata limitata. Lo ritengo la massima espressione di democrazia partecipata. Quindi, non dobbiamo aver paura di simili cambiamenti, piuttosto incoraggiarli, come è stato fatto alle ultime elezioni amministrative, se il voto ricevuto dal Movimento 5 stelle, è un voto di protesta, facciamo in modo che lo stesso voto alle prossime consultazioni diventi il voto convino di ognuno di noi; i partiti tradizionali con varie alternanze negli anni, hanno dimostrato unicamente che la via da loro indicata, è evidentemente sbagliata, con coraggio, ma soprattutto perchè non è più possibile perdere tempo, proviamone una nuova.


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