Geri Steve (---.---.---.255) 5 febbraio 2012 22:03

Ottimo articolo, analisi terribile: e’ chiarissimo che l’operazione e’ stata truffaldina, perche’ alla Alitalia e’ stato sottratto qualcosa (quegli assetti) che valeva ben piu’ dei due miliardi, visto che c’era un acquirente pronto a pagare per quel “qualcosa” due miliardi, piu’ l’accollo di un sacco di debiti.

A occhio, si puo’ valutare che Air France avrebbe speso almeno 3 miliardi, quindi quegli assetti dovevano valere almeno 3 miliardi e invece sono stati svenduti a 1,2 miliardi.  A parte i costi umani e nazionali di carenza di trasporti, ci sarebbe quindi una truffa di quasi 2 miliardi.

Non mi e’ chiaro se alla data della vendita azioni CAI all’Air France i soci della cordata CAI avevano versato o no gli altri 600mln da dare all’Alitalia, e cioe’ se Air France abbia acquisito quegli assetti con o senza debiti verso l’Alitalia. 

Nel secondo caso ci avrebbe lucrato anche Air France, perche’ avrebbe comprato il 25% di quegli assetti (l’attuale CAI) a meno di meta’ del prezzo (322mln) che era pronta a pagare (750 mln = 25% di 3 miliardi ) e ci sarebbe anche da sospettare che per fare questo affare Air France abbia pagato a qualcuno una tangente.

Nel primo caso invece, i soci della cordata CAI avrebbero lucrato quasi subito sulla svendita di quegli assetti, in perfetta analogia con la operazione- truffa di Conti.

I danneggiati sono stati i dipendenti, lo stato italiano, i creditori e  gli azionisti dell’Alitalia.

Lo stato italiano dovremmo essere tutti noi, ma essendo rappresentato dagli artefici di questa operazione- truffa, certamente non si rivarra’ su se stesso. Ma i creditori e gli azionisti dell’Alitalia potrebbero denunciare la bancarotta fraudolenta e qualcuno dovrebbe rendere conto, a meno che non venga depenalizzata anche quella.


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