unistat (---.---.---.111) 9 gennaio 2009 15:40
...ma da noi non è cambiato proprio un bel niente!
 

 





 

 
 
 
 
 
Con tutti questi squilli di tromba, con tutta questa propaganda - d’altronde non poteva andare diversamente dopo la vittoria alle elezioni di casa nostra di… PubblItalia - tra l’inquietante silenzio delle “parti sociali”, le gaffes internazionali del nostro presidente del consiglio, le sparate del ministro della Dis-Funzione Pubblica, ma soprattutto l’incomprensibile indifferenza degli stessi operatori della P.A., la gente è ormai portata a credere che negli uffici pubblici sia in atto una vera e propria rivoluzione. Ma chi vive quotidianamente la realtà statale da addetto ai lavori, o chi ha l’avventura/sventura d’imbattersi in qualche questione burocratica da semplice cittadino-utente, sa che non è cambiato proprio un bel niente: la pratica ferma da tre, quattro, cinque anni, il fascicolo per il riscatto della laurea misteriosamente inghiottito dai faldoni impolverati degli scaffali di un vecchio archivio, il ricorso respinto perché non conforme alla normativa del regio decreto tal dei tali, i terminali disconnessi, il responsabile dell’ufficio in malattia nonostante MisterB.R., la stampante senza toner, il fax senza linea, il telefono sempre occupato, la via crucis da un ufficio all’altro prima di trovare quello giusto, la fila allo sportello! L’unico cambiamento di una certa… "statura" è aver fatto di MisterB.R. la nuova velina di questo circo mediatico! Grazie allo zelo di MisterB.R. - tutto preso a mettere a punto le sue ultime trovate in materia di acuqa calda e aria fritta (la trattenuta sulla busta paga dei malati per i dipendenti pubblici esisteva già da anni, come pure il licenziamento e la produttività) - adesso potremo finalmente sapere quali amministrazioni sono efficienti e quali no e, addirittura, assegnare premi economici ai più bravi! Ancora non si è capito bene "il come", ma per la campagna tutto fumo e niente arrosto di MisterB.R., che non riesce neppure ad individuare, perso com’è tra le tabelle e i grafici del suo dicastero, i più cattivi, va bene così! Ma qualsiasi essere umano sano di mente e dodato di modesta intelligenza sa perfettamente che il risanamento dei conti pubblici è ben altra cosa: un dovere che nessun governo può evadere, paradossalmente neanche il governo Berlusconi. La verità è che per il momento si fa solo propaganda, dacchè non c’è a destra, come non c’è stata neppure a sinistra, la volontà di chi intende impegnarsi ad affrontare in modo serio e strutturale la riforma dello Stato italiano. Non è con il grembiulino che si affrontano i problemi della scuola, non è con i soldatini che si smaltiscono i rifiuti nelle città e si ristabilisce l’ordine e la sicurezza nelle strade, non è con le impronte digitali che si affronta l’emergenza immigrazione, non è tratassando gli impiegati dello stato che si sanano i problemi della burocrazia italiana, ma restituendo etica e moralità al Paese-Italia, eliminando "tutti" i privilegi della vecchia, cara e troppo costosa politica italiana.
 
Pubblicato dalla redazione UNISTAT

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