Renzo Riva
(---.---.---.31)
19 settembre 2010 14:40
Ccà nisciuno è fesso
200’000 nella scuola sono inutili a suo tempo assunti dallo stipendificio del ministero della distruzione.
1’000’000 di dipendenti statali non servono e sono da mandare a cercarsi lavoro con assicurato solo, ma sufficiente, assegno di sussistenza per assicurare loro la vivenza.
Per le altre loro esigenze vadano a cercarsi lavoro oppure partita iva e se lo creino.
Invece, fino ad oggi, questo governo ha assunto circa 119.000 unità
d’impiegati statali (non so se lavoratori). L’industria privata non assistita,
che compete nel mercato mondiale, sarebbe fuori mercato qualora applicasse la
ricetta statale.
Ripeto: chiunque sia al governo dovrà tagliare le spese improduttive per
liberare risorse finanziarie, indispensabili per l’innovazione dei nuovi
processi produttivi e la ricerca, i soli che possano permettere la competizione
nel mercato internazionale e che potranno coadiuvare politiche di riduzione
della pressione fiscale. Invece si continua nel vecchio malvezzo
dell’assistenzialismo ad attività fuori mercato, con costi grandemente maggiori
delle politiche di sussistenza per chi sarà interessato dalla chiusura delle
stesse. E intanto il mercato del vero lavoro langue; quello assistito prospera,
compreso l’intra- e l’extra-comunitario.
Nell’apparato statale invece, nonostante "pensionati baby", scivolamenti, svii
e deragliamenti, procedure informatizzate ed altre diavolerie moderne,
prosperano i "lavori socialmente in-utili". Sempre per la nota teoria: e poi
chi vota chi?
che compete nel mercato mondiale, sarebbe fuori mercato qualora applicasse la
ricetta statale.
Ripeto: chiunque sia al governo dovrà tagliare le spese improduttive per
liberare risorse finanziarie, indispensabili per l’innovazione dei nuovi
processi produttivi e la ricerca, i soli che possano permettere la competizione
nel mercato internazionale e che potranno coadiuvare politiche di riduzione
della pressione fiscale. Invece si continua nel vecchio malvezzo
dell’assistenzialismo ad attività fuori mercato, con costi grandemente maggiori
delle politiche di sussistenza per chi sarà interessato dalla chiusura delle
stesse. E intanto il mercato del vero lavoro langue; quello assistito prospera,
compreso l’intra- e l’extra-comunitario.
Nell’apparato statale invece, nonostante "pensionati baby", scivolamenti, svii
e deragliamenti, procedure informatizzate ed altre diavolerie moderne,
prosperano i "lavori socialmente in-utili". Sempre per la nota teoria: e poi
chi vota chi?
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