
Se le cifre date da Hamas (poco più di 50mila vittime) e quelle date da Israele (circa 20mila combattenti morti) sono da prendere sul serio, allora il rapporto vittime civili/vittime combattenti risulta essere uno dei più bassi in assoluto nella storia dei conflitti in ambito urbano. Niente a che vedere con Falluja, Mosul, Grozny o perfino Mariupol (21mila civili uccisi dagli invasori russi, secondo il sindaco della città). E se il rapporto è così basso (poco più di un 1:1) si evince che non è affatto esistita una volontà di massacro indiscriminato da parte israeliana. Con i mezzi militari a sua disposizione Israele avrebbe potuto farlo. Al più qui c’è una guerra, combattuta in ambiente estremamente duro e complesso, contro un nemico che si fa scudo della popolazione civile e che non esita a chiedere il "martirio" al proprio popolo per poter continuare la battaglia.
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