Perche?
Esistono due tipi di perché. Uno è il perché in assoluto. L’altro è il perché ora e prima no, che è una roba un po’ più complessa del semplice perché.
Penserò male ma il motivo per me è semplice. Prima no perché Bersani non bluffava, a differenza di Renzi.
Il gioco del poker insegna che vedere le carte dell’avversario è una strategia che ha senso non in assoluto, ma in base alla situazione, alle aspettative realistiche.
Si vince se l’altro bluffa, non se garantisce un minimo di affidabilità in ciò che dice.
Mentre reputo possibile un accordo sulla legge elettorale tra due singoli la cui autorevolezza a decidere di certe materie è discutibile ( e non tanto per storia personale, non solo, ma perché che due persone decidano le regole del gioco di una nazione è inaccettabile), perché si sa cosa c’è dietro le regole del gioco elettorali, io reputo grottesca l’ipotesi di una riforma costituzionale del senato così decisa, appunto da due singoli. Ripeto, è una questione di autorevolezza, che si pone - a prescindere dal motivo per cui stanno lì - per il solo fatto di essere due persone che pretendono di decidere le regole basilari di uno stato di diritto, vantando risultati elettorali assolutamente insufficienti a garantire tale pretesa.
Che il 40% dei votanti preso da renzi non corrisponde mica al rappresentare 4 elettori su 10. Astensionismo, aventi diritto al voto, quelle robe così.
Andando a fare i conti magari si scopre che rappresenti l’umore di 2 virgola qualcosa elettori su 10, cioè una minoranza, mentre pretendi di cambiare le regole del gioco per tutti.
Sarò ottimista, ma non riesco ad immaginare Renzi e Berlusconi che decidono in due una roba così grossa, è inverosimile.
Forse anche Grillo ha il mio stesso scetticismo e finalmente ha deciso di vedere il bluff.
Non che stimi la direzione verticistica di Grillo/Casaleggio nel M5S, ma in questo caso c’è da dire alleluja.
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